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Viterbo - La denuncia di Giorgio Falcioni non può cadere nel vuoto
Riallacciamo i rapporti con la Svezia
di Oreste Massolo
V
iterbo - 4 maggio 2009 - ore 1,30

- Giorgio Falcioni sul quindicinale Vita della Diocesi di Viterbo sottolinea con rammarico, ma con la sua consueta precisione, come "siano andati persi ormai i rapporti di amicizia tra Viterbo e la Svezia… perdendo un importante collegamento con gli ambienti dinastici, politici e culturali della nazione svedese".

Ricorda ancora Falcioni che lo stretto legame con il paese nordico dovuto all’attività di archeologo del Re Gustavo VI Adolfo per gli scavi compiuti all’Acquarossa, a Ferento, a San Giovenale aveva portato a conferirgli, nel 1972, la cittadinanza onoraria a Stoccolma da una delegazione del consiglio comunale guidata dal sindaco Gigli.

Sempre al Re Gustavo è intitolata una piazza nel quartiere Ellera della nostra città, che avvenne nel 1991, alla presenza del Re Carlo XVI Gustavo, suo nipote.

Non so dire se i miei ricordi si riferiscono all’assegnazione della cittadinanza o a un’altra occasione simile.

Era ugualmente presente una delegazione viterbese a Stoccolma, ne facevano parte , tra gli altri, Rosato Rosati e Domenico Mancinelli.
Si sono raccontati per anni aneddoti spiritosissimi sulle avventure e anche sulle gaffes compiute dalla “spedizione”.
Rosati era una fonte inesauribile di “particolari” che suscitavano sempre un’infinità di risate.

Riprendendo invece un discorso serio, secondo me, la denuncia di Falcioni non può cadere nel vuoto.

La Svezia è un Paese nostro amico. Può diventare nuovamente un bacino per un turismo altamente qualificato proveniente dalle Università, dalle scuole superiori, dagli Istituti di ricerca.

Spero di non scoprire “l’acqua calda”, ma si dovrebbe organizzare un percorso attrezzato dedicato al Re Gustavo (i luoghi che hanno visto la sua presenza, il museo di palazzo Albornoz, la piazza dell'’Ellera).

Il percorso andrebbe adeguatamente pubblicizzato, in particolare, nella Capitale svedese con pieghevoli, manifesti e conferenze stampa.

Un tale progetto potrebbe (meglio dovrebbe) trovare il sostegno finanziario del Comune,della Provincia e, soprattutto, della Regione Lazio.

Il mio è solo un suggerimento, vi possono essere proposte molto più interessanti. Spero che comunque si faccia qualcosa.

Mi viene in mente la mia delusione quando molti anni fa passeggiando nella Grand Place a Bruxelles nelle numerose agenzie turistiche che vi insistono non trovai neppure un pieghevole sulla Tuscia. E da noi si passavano le giornate a parlare di quanto è bella Viterbo, ma solo tra noi appunto.

Per concludere, giovedì prossimo si svolge nella sala regia del palazzo dei Priori un importante convegno in occasione del centenario della morte dell'archeologo viterbese  Luigi Rossi Danielli. Tra i relatori, tutti professori universitari, anche il nostro Paolo Giannini che riceve così una meritata consacrazione e Santillo Frizell dell'Istituto svedese di studi classici di Roma che parlerà del Re Gustavo VI Adolfo ad Acquarossa.

Mi auguro che sia stato invitato l’ambasciatore svedese in Italia. Potrebbe essere l’occasione per rinsaldare un’ amicizia che, come sostiene Giorgio Falcioni, si è troppo affievolita e per gettare le prime basi per riprendere iniziative nell’interesse comune.

Oreste Massolo          

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