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Viterbo - Dopo che il Tar ha bocciato l'ordinanza
Cornetti notturni, Marini: "Ricorreremo al Consiglio di stato"
di Maria Letizia Riganelli
Viterbo - 6 maggio 2009 - ore 3,00

Che pornella...
- Il cornetto notturno torna legale.

Il Tar del Lazio boccia la politica del Comune di Viterbo di regolamentare gli orari degli esercizi pubblici di Viterbo.

La sentenza, emessa ieri pomeriggio, ha dato ragione agli artigiani (Panificio Anselmi, Vip Catering, Emanuele Baldini Pizza) che avevano impugnato l'ormai famosa ordinanza 185.

Quella andata in vigore il primo febbraio 2009 e chiamata anticornetto o coprifuoco. La stessa che i giovani viterbesi, di tutte le possibili appartenenze politiche, avevano aspramente criticato.

Ora è tutto da rifare.

“Sinceramente siamo perplessi – dice il sindaco Giulio Marini – il Tar ha bocciato l'ordinanza non nel merito ma perché non la ritiene uno strumento idoneo. Non capisco, ordinanze simili ci sono in città anche molto più grandi come Roma e Bologna e non sono successe cose simili”.

Il tribunale del Lazio ha messo il veto su tutto il lavoro fatto dall'amministrazione. E tutto significa: orari di chiusura e apertura non solo di artigiani, pizzerie, ristoranti, pub e discoteche cittadina, ma anche dei negozi di abbigliamento e alimentari.

“Il percorso fatto in questi mesi con le associazioni di categoria – continua il sindaco – è tutto da rifare. Salta anche l'accordo sulle aperture domenicali che avevamo stabilito per 28. Ci hanno azzerato”.

Domenica a parte, la sonora bocciatura rimette in pista anche tutti i locali. Nell'ordinanza infatti era fatto divieto ai pub di restare aperti oltre l'una di notte ed era proibito servire alcolici oltre quell'orario. Stesso discorso per le discoteche che però potevano restare aperte non oltre le 4.

La parte dolente era invece riservata ai tanto adorati cornettari della notte. Per loro infatti la 185 prevedeva la chiusura dall'una alle 5 del mattino. Proprio quando i ragazzi escono dai locali e vanno a mangiarsi il cornetto.

Ma il sindaco non si dà per vinto: “Ricorreremo al Consiglio di stato”.

Il cornetto non canti ancora vittoria.

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