- Sabato prossimo, 9 maggio, nella chiesa di Santa Maria in Castello, alle 21.00, lo “storico” duo Brunori-Elisei, pianoforte e clarinetto, eseguirà alcune delle più celebri musiche da film.
Il concerto è in beneficenza dell’Afmal, l’Associazione con i Fatebenefratelli per i Malati Lontani impegnata nell’àmbito dell’emergenza sanitaria e della solidarietà internazionale.
L’Afmal – supportata dall’Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio, meglio conosciuto come Ordine dei Fatebenefratelli, che ha 290 strutture sanitarie in 49 Paesi – sta affrontando il drammatico problema della cataratta che colpisce precocemente le popolazioni sub-sahariane.
Circa due milioni di africani, ancora giovani, da questa malattia endemica sono ridotti alla cecità e devono servirsi, per muoversi, di “bambini-guida”, i quali, per fare da accompagnatori, fino a diciotto anni, non possono frequentare regolarmente una scuola né godersi l’infanzia e l’adolescenza.
Due volte all’anno l’Afmal organizza missioni sanitarie e umanitarie in Africa, nel corso delle quali effettua col laser interventi chirurgici alle cataratte (Progetto “Ridare la luce”), facendo tornare così a una vita normale tanto gli ex-ciechi quanto gli ex-bambini-guida. Nel corso di queste missioni l’ Afmal forma anche medici e infermieri africani, per metterli in grado di operare prima possibile autonomamente. Le missioni umanitarie sono state finora decine, con migliaia di interventi chirurgici e decine di migliaia di visite ambulatoriali.
Il concerto del 9 maggio fa seguito a quello, sempre in beneficenza e promosso dal socio dell’ Afmal Emanuele Angeli, tenuto dagli stessi musicisti nel gennaio scorso a Benevento. Prima del concerto una delegazione dei Fatebenefratelli, guidata dal presidente e vicepresidente dell’Afmal, Fra Pietro Cicinelli e Fra Gerardo D’Auria, sarà ricevuta in Comune dal Sindaco e alla Curia dal Vescovo.
A Tarquinia – allora Corneto – i Fatebenefratelli sono stati di casa per oltre trecento anni, avendo gestito, dal Seicento fino ai primi del secolo scorso, l’Ospedale di Santa Croce, che si affacciava sulla attuale Via Garibaldi.