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Genova - Lunedì i funerali
E' morto Baget Bozzo, prete e politologo
Viterbo - 8 maggio 2009 - ore 14,00

Don Gianni Bate Bozzo
- E' morto nel sonno Gianni Baget Bozzo.

Don Gianni aveva aveva 84 anni si trovava nella sua Genova.

E' stato collaboratore di Craxi e consigliere del premier Berlusconi.

I funerali si terranno lunedì alla presenza del cardinale Bagnasco.

E' stato tra coloro che hanno spinto Berlusconi a scendere in politica.

La candidatura all'Europarlamento per Psi gli costò la sospesione a divinis revocata nel '94.

E stato prima democristiano, poi socialista infine di Forza Italia.


Baget Bozzo una storia Italiana

(Savona, 8 marzo 1925 – Genova, 8 maggio 2009)

In gioventù, dopo la laurea in Giurisprudenza, fu attivista della Democrazia Cristiana; in un primo momento seguì una linea politica vicina a quella di Paolo Emilio Taviani e di Fernando Tambroni e, successivamente, si avvicinò al gruppo della Dc romana di Pietro Giubilo, Paolo Possenti e Vittorio Sbardella.

Il 17 dicembre 1967, all'età di 42 anni, fu ordinato sacerdote dall'allora arcivescovo di Genova, Giuseppe Siri. Gli fu affidata la cura della rivista Renovatio, fondata dallo stesso Siri e caratterizzata da un'impronta conservatrice. Vicino alla linea dell'attuale pontefice rimase celebre la sua frase : "Le mie idee religiose si basano su questo assunto: dio ha creato l'uomo e non viceversa".

La militanza nel Partito Socialista
Spinto dalla sua avversione per il compromesso storico fra Democrazia Cristiana e Partito Comunista Italiano, alla fine degli anni '70 si avvicinò a Bettino Craxi, nel quale vedeva l'ispiratore di una sinistra moderata e socialdemocratica, avversa al comunismo.

Nel 1984 si candidò per il Partito Socialista Italiano al Parlamento europeo. Un anno dopo fu sospeso a divinis dal Cardinale Siri, per aver violato la norma della Chiesa cattolica che vieta al clero di assumere cariche politiche o istituzionali senza esplicito permesso.

Si ricandidò con successo nel 1989, e rimase a Strasburgo fino al 1994. In conseguenza della scadenza di tale mandato politico fu naturalmente riammesso all'esercizio di tutte le funzioni sacerdotali.

L'impegno in Forza Italia
Il mutato scenario politico che si venne a delineare negli anni successivi al 1992, scaturito dallo scandalo di Mani Pulite, spinse Baget Bozzo a continuare il suo impegno personale in politica, su posizioni opposte a quelle della nascente coalizione dei Progressisti.

Lasciato il Partito Socialista Italiano, nel 1994 partecipò quindi alla fondazione di Forza Italia, partito politico di Silvio Berlusconi, di cui redasse successivamente la Carta dei valori e che si occupò di radicare culturalmente nell'orizzonte del "liberalismo popolare".

Collaborò con alcune testate giornalistiche come Panorama e i quotidiani il Giornale, La Stampa e Il Secolo XIX, rivestendo inoltre la carica di direttore responsabile di Ragionpolitica, periodico telematico dell'area politico-culturale che fa riferimento al Popolo della Libertà. Ciononostante si pronunciò a favore del riconoscimento delle coppie omosessuali, anche ai fini sociali ed economici.

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