Riceviamo e pubblichiamo - La Comunità Montana dei Cimini ha riunito il suo Consiglio il giorno 9 marzo alle ore 18.

La convocazione attuata dal commissario ad acta Angelo Cappelli aveva per oggetto l’elezione dei quattro componenti l’esecutivo, ovvero degli assessori che in questo momento di transizione della vita della Comunità Montana, dovrebbero portare l’ente,  entro gli  otto mesi dall’entrata in vigore della legge di riordino, alla nuova composizione, che attraverso processi di accorpamento ridefinisce gli organi di governance.

Questo passaggio, come è noto, con la riduzione delle Comunità montane da 22 a 14,  consentirebbe un risparmio di circa 2 milioni di euro annui nei costi di gestione e di funzionamento degli Enti montani.

Purtroppo però lo spettacolo che l’attuale maggioranza ha mandato in onda durante il consiglio, non ha gratificato gli autori e ancor meno  la minoranza perché a fronte di provvedimenti istituzionali sicuramente essenziali, abbiamo assistito solo a tentativi di accordo per la spartizione delle poche poltrone ormai disponibili.

Il consiglio ha avuto inizio un’ora dopo l’orario previsto per attendere che la maggioranza perfezionasse gli accordi sulle candidature agli assessorati e dopo un’ulteriore interruzione si è proceduto alla votazione; il voto però non ha soddisfatto la quarta poltrona. Altra interruzione, ma l’accordo non è stato ancora raggiunto e mancando il numero legale, la seduta si è sciolta.

Ogni commento appare inutile: neanche in un momento di “potere” così transitorio e breve come quello che si prospetta, il senso dell’Istituzione è riuscito a prevalere sui meschini interessi non politici, (perché della stessa coalizione politica si tratta) ma meramente personali.

Marina Martelli e Mauro Giovannini
Consiglieri di minoranza Pdl