:::::    
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Civitavecchia | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | TusciawebTV | Velina | Nonsololibri
     
   
Regione - Per uniformare l'Italia alle norme europee
Proposta di modifica della legge sull'immigrazione
Viterbo - 11 marzo 2009 - ore 15,30

- Il consiglio regionale del Lazio, presieduto da Guido Milana, promuove una proposta di legge nazionale che interviene sul testo unico in materia di immigrazione e condizione dello straniero (decreto legislativo 286/98). La relativa delibera consiliare, di iniziativa del consigliere Augusto Battaglia (Pd), è stata approvata oggi a maggioranza.

Secondo la proposta, potranno chiedere il permesso di soggiorno per motivi di studio e di accesso al lavoro anche gli stranieri nati in Italia che dimostrino una permanenza continua nel nostro paese negli ultimi dieci anni.

“Si tratta di colmare una carenza normativa – ha spiegato Battaglia – e di uniformare la legislazione italiana a quella degli altri paesi europei. Ci sono ragazzi nati e cresciuti in Italia a cui al raggiungimento della maggiore età non viene riconosciuto il permesso di soggiorno perché sono nati da genitori non in regola con le norme sull’immigrazione.
Questi ragazzi, che hanno ricevuto una formazione culturale, educativa e professionale nel nostro paese, al compimento dei 18 anni si vengono a trovare nella condizione di immigrati clandestini e, pertanto, quando vengono fermati dalle forze dell’ordine sono condotti nei centri di identificazione, in una prospettiva di rimpatrio impossibile”.

“E’ un’iniziativa di grandissimo interesse e lungamente attesa perché va a colmare una mancanza che le normative in tema di immigrazione non hanno mai del tutto riparato”, ha aggiunto l’assessore all’Istruzione Silvia Costa.

La norma che è stata votata oggi in consiglio amplia la categoria dei soggetti che al compimento della maggiore età hanno diritto al permesso di soggiorno per motivi di studio, di accesso al lavoro, di lavoro subordinato o autonomo.

Prevede, infatti, che il permesso possa essere rilasciato anche allo straniero nato in Italia che dimostri una permanenza continua nel nostro paese per gli ultimi dieci anni.

Stabilisce, inoltre, che il permesso ha validità di sei mesi, è rinnovabile per altri due periodi della stessa durata e consente l’accesso ai servizi assistenziali e allo studio, l’iscrizione negli elenchi anagrafici dei lavoratori e la possibilità di svolgere attività lavorativa.

L’Aula ha approvato a maggioranza anche un ordine del giorno, primo firmatario il consigliere Battaglia, che impegna il presidente della Regione Marrazzo ad assumere un’iniziativa urgente nei confronti del commissario per i nomadi perché dia disposizioni alle forze dell’ordine per evitare “il fermo e l’invio verso i centri di permanenza temporanea di persone nate e permanentemente vissute in Italia, ancorché prive di permesso di soggiorno”.

Contrario all’approvazione dell’ordine del giorno il gruppo An-Pdl, che ha sottolineato il rischio di “dare il via libera a tutti” con questo provvedimento, aggirando indirettamente le norme sul diritto alla cittadinanza.

Copyright 2008 TusciaWeb - Chi siamo - pi: 01829050564