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Viterbo - Operazione "Money bags" dei Carabinieri - Otto arresti e sei indagati
I soldi del narcotraffico investiti in ville e usura
Viterbo - 11 marzo 2009 - ore 11,40

Marco Ciervo, capitano dei carabinieri di Viterbo
- Operazione "Money Bags", otto arresti.

All’alba di oggi, 11 marzo 2009, i carabinieri del reparto operativo nucleo investigativo di Viterbo, guidati dal capitano Marco Ciervo, insieme al Gico della Guardia di finanza di Roma e alla polizia municipale della capitale, hanno portato a conclusione una complessa attività investigativa coordinata dalla Dda (Direzione distrettuale antimafia) eseguendo otto ordinanze di custodia cautelare, decine di perquisizioni, il sequestro di una lussuosa villa quadrifamiliare e di due autovetture.

I reati contestati sono di riciclaggio di denaro proveniente da traffici di droga, usura ed estorsione, a carico di cinque uomini e tre donne:

- D.D., 41enne pregiudicato romano, stabilitosi a Calvi dell’Umbria (TR) e già in carcere a Terni;

- S.W., moglie di D.D., 43 enne, pregiudicata, immobiliarista;

- F.L., 63enne pensionata di Roma;

- A.S. 46enne romano, pregiudicato;

- P.D. 46enne romana, residente a Calvi dell’Umbria;

- A.Z., 42 enne romano;

- F.B. 47 enne, romano, imprenditore;

- M.L. 55 enne romano, imprenditore.

Risultano indagate altre sei persone.

Le indagini, partite da un grosso traffico di cocaina sull’asse Spagna – Italia stroncato dal Gico della Guardia di finanza di Milano nel 2005, sono state condotte sugli investimenti eseguiti nella capitale da imprenditori emissari dei narcotrafficanti, mettendo in luce come il denaro venisse riciclato sia attraverso l’acquisto di beni immobili sia attraverso la concessione di prestiti a tassi usurari.

Le indagini del Gico si sono successivamente intersecate con quelle del Nucleo investigativo dei carabinieri viterbesi, che stavano indagando su fenomeni di infiltrazione di una nota cosca romana nella Tuscia, dando vita a uno sforzo congiunto che ha portato ai risultati odierni.


Acquisto di beni immobili

L’attività investigativa ha dato atto di come i soggetti arrestati avessero riciclato somme di denaro per acquisti di immobili di gran pregio ubicati nella Capitale, anche attraverso la partecipazione ad aste giudiziarie.

Si è addirittura registrato, nel corso delle indagini, il tentativo di acquistare un grosso villaggio turistico sulla Costa Smeralda, per il quale era stata versata come anticipo la somma di 500mila euro.


Prestiti usurari

L’altro versante di riciclaggio era, come detto, quello della concessione di prestiti usurari a imprenditori in difficoltà, che prevedevano tassi pari sino al 240% annui.

E’ stato peraltro accertato come per far fronte ai pagamenti uno degli imprenditori sia stato costretto a cedere a due degli indagati un immobile a Roma e un terreno in Sardegna per un valore complessivo di 3 milioni e 800mila euro.

In un altro caso era stato richiesto, a titolo di garanzia per un prestito di 100mila euro da restituire in quattro mesi con un interesse di 10mila euro, un terreno in Bracciano.

Naturalmente, nei confronti di chi non poteva permettersi il pagamento dei tassi usurari partivano le minacce, anche di morte, vantando conoscenze negli ambienti malavitosi romani (uno degli indagati risulta essere stato contiguo agli ambienti della cosiddetta “Banda della Magliana”) e campani o i legami con i narcotrafficanti, per cui si è proceduto pure per il reato di estorsione.

La forza della banda era tale da giungere a corrompere un medico operante in una casa circondariale, indagato a piede libero, perché attestasse falsamente le precarie condizioni di un componente del gruppo, già detenuto, allo scopo di ottenere misure cautelari più favorevoli.

Oltre alle misure cautelari emesse, risulta di enorme interesse il sequestro preventivo finalizzato a successiva confisca, di alcuni beni degli indagati, segnatamente di una villa quadrifamiliare con annessa piscina a Calvi dell’Umbria e di due autovetture, per un valore complessivo di 3 milioni di euro circa.

Sono state inoltre eseguite decine perquisizioni domiciliari tra Roma, Umbria e nella provincia di Milano, con sequestro di consistente documentazione che sarà vagliata dagli inquirenti alla ricerca di ulteriori vittime.

Nell’operazione odierna sono stati impegnati oltre 200 uomini delle tre forze di polizia operanti, circa 80 mezzi, unità cinofile dei carabinieri e della Guardia di finanza, tre elicotteri.


Un grafico esplicativo dei reati commessi

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