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Viterbo - Corte dei Conti - Era la società che riscuoteva i tributi in Provincia
Seal condannata a risarcire 33 milioni di euro
Viterbo - 12 marzo 2009 - ore 2,30

- La Seal condannata dalla corte dei conti a risarcire 33 milioni di euro.

La Seal Spa era la società incaricata, fino al 2003, della riscossione dei tributi in provincia di Viterbo. In solido con la società sono stati condannati dalla Corte dei Conti a risarcire all'erario 22 milioni di euro i componenti del cda. In pratica un terzo dei 33 milioni dovranno essere risarciti dalla società, che in è liquidazione, e due terzi dai membri del consiglio di amministrazione nel loro insieme.

“La società Seal spa – si legge nella sentenza della Corte dei conti - deve rispondere del danno di 33 milioni, 17 mila, 4 euro, e 88 centesimi, oltre rivalutazione monetaria, interessi e spese di giudizio”.

Di questo danno dovranno rispondere fino ai due terzi in solido con la società i membri del consiglio di amministrazione della Seal.

“Il collegio reputa – recita la sentenza - che i componenti del consiglio di amministrazione debbano rispondere, in solido con la Seal spa, nei limiti dei 2/3 del danno, una somma corrispondente 22.011.337 euro, comprensiva della rivalutazione monetaria”.

Somma ripartita per ciascun membro del consiglio di amministrazione.

“Vincenzo Pieretti deve rispondere nella misura del 30%, pari a 6.603.401 euro, in ragione del fatto - viene argomentato nella sentenza - che nella sua qualità di presidente del consiglio di amministrazione della Seal spa, avrebbe dovuto esercitare i poteri di indirizzo e coordinamento”.

Queste le somme previste per gli altri componenti del cda.

“I membri del consiglio di amministrazione – continua la sentenza - Lorenzo Gasperini, Luciano Meassi, Angelo Mascagna e Maria Grazia Innocenzi Baldinelli devono rispondere del 60% (corrispondente a 13.206.802 euro e a quote di 3.301.701 euro ciascuno) per la loro partecipazione costante al consiglio di amministrazione negli anni dal 1999 al 2003.

Mentre a Maria Immacolata Venanzi va addebitata la restante quota del 10% della somma pari a 2.201.133 euro, considerato che la sua partecipazione all’attività del consiglio di amministrazione è stata più ridotta”.

Per ciascun responsabile dal danno vanno detratte le somme versate a titolo di quota societaria che ammonterebbero a 488.609 euro per ciascun socio.

Nel corso dell'udienza il Pm ha ricordato tra l'altro che “i membri del consiglio di amministrazione della Seal spa sono indagati per false comunicazioni sociali, falso in scrittura privata e truffa”.

Sempre secondo il pm, inoltre, la vicenda “si può sintetizzare nell’omesso versamento in tesoreria delle somme riscosse, nonché nell’omessa resa del conto giudiziale entro il bimestre successivo a quello riferito ai versamenti”.

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