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Viterbo -Cna
Iva ridotta per l’acconciatura e per le ristrutturazioni
Viterbo - 12 marzo 2009 - ore 17,30

- “Un pronunciamento importante, che auspicavamo da tempo. Adesso tocca al governo fare la propria parte, senza indugi”. Grande soddisfazione viene espressa dal presidente regionale di Cna Benessere e Sanità, Massimo Pezzuto, e da quello provinciale, Franco Grani, per la decisione dell’Ecofin di autorizzare i Paesi membri ad applicare l’Iva ridotta in alcuni settori, tra i quali l’acconciatura.

Con l’Iva al 10 per cento, si innescherebbe un meccanismo virtuoso, che darebbe una spinta ai consumi, attualmente in fase di contrazione. A sostegno del provvedimento, che, secondo l’associazione, dovrebbe essere esteso a tutti i settori del benessere, Cna ha anche lanciato, di recente, una petizione rivolta proprio a sollecitare l’orientamento positivo della Commissione Europea, in considerazione del parere favorevole dato da quest’ultima, in materia, ad alcuni Paesi (Spagna, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia e Portogallo).

Più di duecento le firme degli acconciatori raccolte, in poco tempo, presso le sedi della Cna nella Tuscia. “Non ci hanno sorpreso le numerose adesioni ricevute dagli imprenditori interessati -dicono Pezzuto e Grani-. Tutti ritengono urgenti misure che aiutino la categoria a superare le difficoltà del momento. L’abbassamento dell’Iva dal 20 al 10 per cento è tra queste. Ci auguriamo che il governo italiano, dopo l’okay dei ministri dell’Economia dell’Unione Europea, adotti subito un provvedimento per l’applicazione dell’Iva ridotta”.

Sono interessati alla misura, nella provincia di Viterbo, 560 centri di acconciatura.

Informazioni presso la Cna. Telefono 0761.2291, numero verde 800-437744.


“E’ un grande risultato, frutto dell’iniziativa che da anni la nostra associazione conduce a livello nazionale ed europeo”. Così Cna Costruzioni commenta la decisione dell’Ecofin di rendere permanente l’applicazione dell’Iva ridotta sulle ristrutturazioni edili.

L’aliquota al 10 per cento, già in vigore in Italia per le ristrutturazioni -che rappresentano il 50 per cento del mercato dell’edilizia-, non solo ha reso efficace l’incentivo fiscale del 36 per cento, ma ha consentito l’emersione di una fetta di lavoro sommerso.

In presenza della grave crisi piombata sul comparto delle costruzioni, la conferma di questo regime speciale si traduce in un concreto sostegno alle imprese.

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