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Viterbo - Palazzo dei Priori - Interviene Alvaro Ricci (Pd) sul ricorso al Tar di Palazzo dei Priori
Arcionello, il comune come la bella addormentata nel bosco
Viterbo - 14 marzo 2009 - ore 13,58

Alvaro Ricci
Riceviamo e pubblichiamo - Il sindaco di Viterbo e la sua giunta non hanno di meglio da fare che aprire un contenzioso con la Regione Lazio, presentando ricorso al Tar contro la legge regionale che ha istituito la riserva dell'Arcionello.

Non solo non ha niente di meglio da fare, ma non sa neanche dove buttare soldi visto che per presentare tale ricorso, per ora, è stata impegnata la bella cifretta di 13.770 euro.

Non voglio assolutamente ripercorrere i passaggi amministrativi che hanno caratterizzato la questione “Arcionello”, ma non si può certo sottacere che il Comune di Viterbo, se posso citare una favola, sulla questione ha fatto la parte della “bella addormentata nel bosco”.

I fatti.
Il 13. ottobre 2006 il Consiglio Comunale, con i voti contrari dell'opposizione, approva il famoso piano integrato di Pian Di Cecciole e rinvia a successivo provvedimento l'approvazione della perimetrazione della riserva, pur allegando, come semplice elaborato alla delibera, una proposta.

Poi? Niente, il sonno più profondo.

La Regione Lazio invece non dorme e da inizio, nel 2007, alla procedura per la istituzione del parco il Comune viene più volte invitato in varie conferenze di servizi a dire la sua per definire i perimetri della riserva.
Risposte? niente di niente, completamente addormentato.

Poi improvvisamente, quasi due anni dopo, “la bella addormentata” si sveglia, baciata chissà da quale principe, comincia nervosamente a scalpitare fino ad arrivare ad approvare in consiglio comunale, a maggioranza, il 21 novembre 2008, quella proposta di perimetrazione, che più o meno ricalca quella allegata alla deliberazione del piano integrato del 2006.

Il 24 dicembre del 2008, dopo un iter durato quasi due anni, caratterizzato dalla totale assenza del comune, la regione istituisce la riserva.
Ora il comune, risvegliandosi dal lungo sonno ricorre al Tar.

Due domande sorgono spontanee.
La prima: ma se la differenza tra la perimetrazione prevista dalla legge regionale e quella indicata dal Comune, consiste più o meno nella inclusione o esclusione nella riserva del piano integrato, vuole spiegarci il sindaco e la Giunta, quale è l'interesse pubblico leso dalla legge regionale, contro la quale è stato presentato ricorso o si intende ricorrere al Tar?

La seconda: visto che il ricorso si propone di rivendicare il mancato recepimento di una delibera del consiglio comunale, non era opportuno se non doveroso informarne il consiglio?

Attendiamo risposta.

Alvaro Ricci

Coordinatore Comunale del PD di Viterbo

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