Giuseppe Parroncini, capogruppo Pd alla Regione Lazio

- "Nei nuovi Pit una politica che premia l’interazione delle varie realtà e che mette a sistema la produzione e la commercializzazione nel contesto di un territorio integro".

Queste le parole del capogruppo del Pd al consiglio regionale del Lazio Giuseppe Parroncini, intervenuto al Cinema Olimpia di Acquapendente durante il convegno, organizzato dal locale circolo del Pd, sulla riforma della Pac, le Politiche agricole comunitarie.

Elemento centrale dell’intervento del capogruppo Parroncini è stato la presentazione delle opportunità rappresentate dai Pit, piani integrati territoriali,di cui la Regione varerà a breve i bandi attuativi.

“I Pit – ha spiegato l’esponente Pd - costituiscono un pilastro fondamentale per il progetto regionale che mira a valorizzare i territori partendo proprio dai bisogni e dalle vocazioni locali, una logica - ha spiegato Parroncini - che lega la qualità dei prodotti ai territori e viceversa puntando a fare dell'uno il volano dell'altro. Conservando in questo modo – ha aggiunto - tradizione, reddito e la protezione del territorio che l'agricoltura da sempre svolge.

I Pit rappresentano - ha proseguito Parroncini - il terzo passo del piano del Psr varato della Regione, si è iniziato infatti con la pianificazione integrata aziendale, scegliendo di puntare sui giovani e le donne. Il 25 marzo,dopo una proroga della Regione si chiuderanno i bandi dei piani integrati di filiera.

Quindi l'agricoltura per la prima volta – ha proseguito Parroncini - chiude il cerchio azienda,trasformazione, commercializzazione e territorio, puntando così a conservare e migliorare la produttività affiancata alla multifunzionalità aziendale. Con l’intenzione – ha poi specificato - di agevolare la scelta di un agricoltura a tempo pieno fatta con alta professionalità”.

Il capogruppo Pd alla Pisana ha poi concluso ribadendo che “ una realtà come il Lazio ed in particolare come quella della provincia di Viterbo, in cui la ruralità è una risorsa, merita un pensiero lungo rivolto tanto all’agricoltore quanto al consumatore di domani, che guarda avanti e ne accetta le sfide che non possono essere affrontate ne' con una politica dei dazi ne col protezionismo ma con la consapevolezza di una categoria di consumatori preparati, attenti che premiano una produzione di qualità su territori sani”.