Riceviamo e pubblichiamo - Nel novembre scorso si è costituito il “Comitato per un’alternativa energetica”, basata sulle fonti rinnovabili e il risparmio, anziché su un ingiustificato aumento dei consumi e sull’uso delle fonti fossili e di quella nucleare, come propone il governo.
Berlusconi e il suo esecutivo, nel quadro del progettato rilancio del nucleare, promettono di individuare entro pochi mesi i territori destinati a ospitare le centrali, andando contro una precisa volontà popolare espressa con un referendum che a grande maggioranza aveva deciso di chiudere con il nucleare.
Tra gli obbiettivi del suddetto Comitato:
- sostenere il diritto delle popolazioni locali a fare valere la loro opinione anche, se necessario, con referendum territoriali, tanto più che costruire nuove centrali nucleari contrasterebbe con l’impostazione dei piani Energetico Ambientali Regionali già approvati.
- fare avanzare un’altra proposta di politica energetica basata sulle fonti rinnovabili e sul risparmio energetico, la sola scelta che permette di dare energia pulita al paese e contemporaneamente di ridurre le emissioni climalteranti.
In linea quindi con gli obiettivi che l’Unione Europea renderà vincolanti nei prossimi mesi: ridurre, entro il 2020, del 20%, forse del 30% i gas serra attraverso un aumento del 20%, sia dell’efficienza energetica che delle fonti rinnovabili, mentre il governo Berlusconi sta apertamente eludendo gli orientamenti europei rispetto al raggiungimento dell’autonomia energetica e del sostegno agli obiettivi di Kyoto.
Il Comune di Civita Castellana, già dal 1988 ha fatto sua la scelta di dichiarare, con delibera consigliare, il suo territorio come “denuclearizzato”.
I cittadini ricorderanno i cartelli all’inizio del nostro comune: “Civita Castellana comune denuclearizzato”.
Per scelta dell’amministrazione comunale quei cartelli sono stati rimossi e, nonostante i nostri solleciti a rispettare la delibera consigliare ancora in vigore, non ha provveduto a ripristinarli.
Se il Comune di Civita Castellana vuole determinarsi per il nucleare, abbia il coraggio di presentare in consiglio comunale un apposito testo di revoca della precedente deliberazione.
Oppure, rispetti i cittadini che firmarono allora la petizione popolare per dichiarare Civita Castellana “Comune denuclearizzato” e rispetti anche il consiglio comunale che la fece sua.
Danilo Corazza
Consigliere comunale di Rifondazione comunista - Civita Castellana