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Regione - Sorgeranno a Subiaco, Amatrice, Acquapendente
Ok a legge sui distretti socio-sanitari montani e istituzione ospedali di montagna
Viterbo - 18 marzo 2009 - ore 15,00

- “La legge sui distretti socio-sanitari montanti scaturisce da un articolato lavoro, condiviso con quasi tutte le forze politiche presenti in consiglio, che la rende compatibile con la situazione finanziaria della sanità del Lazio al fine di garantire il diritto alla salute dei cittadini delle aree montane. Essa dà risposte ad aree, come ad esempio la Valle dell’Aniene, già afflitte da problemi sociali come spopolamento, pendolarismo, viabilità e disoccupazione. Sono quindi orgoglioso che le promesse fatte ai cittadini siano state mantenute, sia in termini di tempi di approvazione che di risposta alle aspettative della collettività”.

Così il presidente del consiglio regionale Guido Milana (Pd), dopo l’approvazione a maggioranza della proposta di legge sull’istituzione e la disciplina dei distretti socio-sanitari montani, presentata dal presidente della commissione Sanità, Luigi Canali (Pd) e sottoscritta trasversalmente da altri 14 consiglieri, tra i quali lo stesso Milana, il capogruppo del Pd, Giuseppe Parroncini, e il capogruppo del Pdl, Alfredo Pallone.

La principale finalità delle legge è “garantire livelli essenziali e uniformi di prestazioni socio-sanitarie ai cittadini residenti nelle aree montane, in modo da ridurre l’indice di mobilità passiva e l’eccessivo ricorso all’ospedalizzazione, a vantaggio di un’assistenza domiciliare mirata”.

Il distretto socio-sanitario montano si presenta come un’articolazione territoriale, organizzativa e funzionale delle Asl di appartenenza. Per la specificità e il ruolo svolto dal distretto socio-sanitario montano, potranno sussistere le condizioni per andare in deroga rispetto ai vincoli attualmente posti alla Sanità regionale, per effetto del Piano di rientro dal deficit concordato con il Governo centrale.

Sarà la giunta a disciplinare i diversi aspetti e requisiti di ciascun distretto, all’interno del quale sarà individuato un “ospedale di montagna”, che abbia la caratteristica di essere distante almeno trenta chilometri da altri complessi ospedalieri ed essere ubicato in aree comprese nel territorio di una comunità montana caratterizzata da svantaggi orografici, difficoltà di collegamenti viari, disagi socio-economici, squilibri demografici.

In fase di prima attuazione, vengono istituiti i seguenti distretti:
- il distretto sanitario G4, con sede a Subiaco;
- il distretto sanitario RI/5 “Alto Velino”, con sede ad Amatrice;
- il 1° distretto sanitario, con sede a Montefiascone.

Vengono individuati come “ospedali di montagna” i seguenti presidi ospedalieri: “A. Angelucci” di Subiaco, “F. Grifoni” di Amatrice, l’ospedale Civile di Acquapendente.

La Regione garantirà in ciascun “ospedale di montagna” il servizio di eliambulanza.

Respinti tutti gli emendamenti presentati dal capogruppo dell’Udc, Aldo Forte, che ha lamentato in aula l’assenza del proprio gruppo all’interno della commissione Sanità, nella quale è stata licenziata in prima istanza la proposta di legge.

Al termine del dibattito, il consigliere Massimiliano Maselli ha annunciato il voto contrario anche di Forza Italia, mentre Alleanza Nazionale si è espressa favorevolmente, “a patto che questa legge non rappresenti uno spot elettorale”, ha spiegato il consigliere Tommaso Luzzi. Donato Robilotta (Socialisti Riformisti - Pdl) non ha invece preso parte al voto, motivando il suo gesto con “l’assenza in aula del presidente e commissario Marrazzo”.

La legge è passata con voti a 33 favore, 4 contrari.

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