Riceviamo e pubblichiamo - Il tentativo di appropriazione dell’acqua rappresenta uno dei grandi rischi dell’umanità.
La privatizzazione dei servizi idrici è il mezzo per trasformare l’acqua in merce.
La gestione pubblica dell’acqua è attualmente l’unica azione che le amministrazioni locali possono attuare per arginare la mercificazione e lo sfruttamento dell’acqua e la Talete ha rappresentato, per la nostra Provincia, una gestione orientata verso considerazioni di ordine sociale ed ecologico sottraendo l’importante risorsa alla mercificazione .
Sentimento e passione politica hanno fornito energia alla Talete e ne hanno fatto una esperienza straordinariamente originale .
Una bella storia viterbese, una bella pagina di passione civile e politica della Tuscia dove differenti sensibilità e diversi orientamenti hanno trovato sintesi e sperimentato un percorso che ha reso protagoniste le Comunità .
Senza questa esperienza di gestione pubblica, oggi avremmo una società privata che, ovviamente, non gestirebbe la risorsa acqua in senso sociale ma in senso commerciale e di profitto pesando sulle già deboli finanze dei cittadini.
Se non vogliamo rischiare di compromettere questa esperienza dobbiamo riprendere il percorso con rinnovata passione e portare a termine gli impegni che ci siamo assunti .
Superare la frammentazione della gestione e definire gli ingressi nella società pubblica sono passaggi indispensabili per dare gambe all’esperienza Talete.
La Regione, la Provincia, i Comuni, le associazioni, i partiti politici, i singoli portatori di interessi collettivi, i sindacati hanno dato uno straordinario contributo alla Talete e ora si rende necessario compiere questo sforzo finale per portare a compimento questa splendida esperienza sociale e politica.
Il fallimento sarebbe la privatizzazione della risorsa, la mortificazione di un’esaltante esperienza e un pesante aggravio dei costi dell’acqua per i cittadini.
E dopo l’acqua non resta che privatizzare l’aria.
Bengasi Battisti