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Viterbo - Civita Castellana - Annesi (Filcem): Si rischia di fare troppo tardi
Crisi ceramica, il governo rinvia l'incontro
Viterbo - 1 marzo 2009 - ore 13,10

Luigi Annesi
Riceviamo e pubblichiamo - La Filcem CGIL di Viterbo nella tarda serata di venerdì 27 febbraio 2009 ha ricevuto la comunicazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico a firma di G. Castano che ci informava “La riunione convocata per il giorno 2 marzo 2009 alle ore 15,00 è rinviata per ragioni tecniche. La nuova data verrà comunicata quanto prima.”

Non sappiamo quali siano i motivi tecnici che hanno causato il rinvio dell’incontro fissato il 17 febbraio 2009 al termine del primo incontro svolto.

Peraltro va ricordato che in quell’incontro sono state solo verbalizzate le nuove richieste da chi sostituiva G. Castano, visto che era impegnato con altre sigle sindacali a svolgere un incontro non programmato.

La Filcem Cgil conferma la preoccupazione dichiarata all’incontro svolto il 17 febbraio 2009 al ministero dell’Industria, cioè che se il Governo non decide subito interventi a sostegno della domanda dei Sanitari, tra qualche mese sarà troppo tardi. Il numero dei lavoratori sospesi in cassa integrazione ordinaria e straordinaria aumentano di giorno in giorno.

Il totale delle aziende sono 52, il totale degli addetti sono 2700, il numero delle aziende in cassa integrazione sono 47, gli addetti in cigo sono 733, gli addetti in cig straordinaria sono 510 gli addetti in mobilità sono 421, il totale dei  lavoratori sospesi è di  1734.

Quindi è urgente sin da subito un intervento del governo che faccia aumentare la domanda dei sanitari come sta avvenendo per altri settori produttivi.

La nostra proposta è semplice ed efficace “ricambio dei sanitari negli immobiliari pubblici e nei pubblici esercizi”, questa soluzione non costerebbe un solo euro, in più allo Stato, rispetto al costo della cassa integrazione in vigore per un po’ di mesi.

- Pagare la cassa integrazione più i contributi a 1300 dipendenti per un anno costa circa 25 milioni di euro.

- Con 25 milioni di euro si possono acquistare circa mezzo milione di pezzi.

- Mezzo milione di pezzi possono far produrre le aziende che oggi sono in cassa integrazione , per un po’ di mesi.

Forse in Italia l’ovvio è quasi  sempre impossibile e l’impossibile è la normalità. Quindi spendere il denaro pubblico in modo corretto e oculato facendo lavorare i ceramisti che sono in cassa integrazione ci sembra del tutto ovvio e normale. La nostra, ribadiamo,  è una richiesta di buon senso .

Ci auguriamo che il ministero dell’industria invii lunedì 2 marzo 2009 una nuova convocazione per discutere della crisi della Ceramica, ma se non riceveremo in tempi brevi una data certa dell’incontro, inizieremo le nostre doverose forme di protesta

Il governo assuma impegni concreti e non faccia promesse generiche.

Inoltre riteniamo utile che le istituzioni e le forze politiche, facciano sentire la loro voce, a sostegno ai ceramisti, che stanno rischiando di perdere il posto di lavoro e sicuramente non troveranno occupazione in altri settori, perché sono tutti in crisi.

Segretario Generale le Filcem Viterbo
Luigi Annesi    
  

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