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Viterbo - Federazione e consiglieri provinciali Prc dicono no all'energia atomica
"Nucleare, combatteremo per difendere il territorio"
Viterbo - 20 marzo 2009 - ore 13,15

Riceviamo e pubblichiamo - I consiglieri e gli amministratori locali di Rifondazione comunista metteranno in campo ogni possibile strumento e iniziativa, affinché tutto il territorio della provincia di Viterbo sia dichiarata zona denuclearizzata.

Ormai la tiritera del partito del no, risulta stucchevole oltre che infondata.

Noi di Rifondazione Comunista siamo a favore delle energie rinnovabili, perché sono le uniche che possono garantire un futuro al nostro compromesso pianeta.

Siamo il partito del no alle speculazioni sul territorio, che pagheranno come sempre i cittadini, con le loro tasche e la loro salute.

Il nucleare energia pulita, economica e soprattutto sicura è una favoletta che è facile smontare.

Anzitutto le centrali a energia nucleare, anche quelle d’ultima generazione, si basano su di una risorsa in forte esaurimento, l’uranio.

Per chi conosce la legge basilare in economia della domanda e dell’offerta, significa semplicemente che nei prossimi anni l’uranio costerà tantissimo e forse fomenterà qualche guerra per il suo accaparramento.

Di energia sicura rispetto al nucleare non si può proprio parlare, soprattutto perché in questi ultimi anni ci sono stati moltissimi incidenti specialmente in Francia e in Giappone, di cui alcuni molto gravi, ma chissà per quale ragione molto sottaciuti sui mezzi d’informazione di massa.

Un incidente in Giappone ha costretto un gruppo di tecnici a sacrificare la propria vita per spengere la centrale (diciamo che questa definizione è tecnicamente poco corretta ma nella sostanza è ciò che accadde).

C’è stato un episodio di incidente nucleare anche in Italia nel maggio 2006 presso il centro di ricerca Enea a Casaccia, una fuoriuscita di plutonio contaminò sei ricercatori.

Rispetto all’economicità dell’energia nucleare abbiamo già evidenziato come essa dipenda dall’uranio e che lo stesso è in via di esaurimento.

Non basta: sui costi dell’energia atomica ricadono anche gli smaltimenti delle scorie nucleari, altamente inquinanti e pericolose per la salute pubblica.

Il problema dello stoccaggio delle scorie non è di poco conto, basti pensare che ad oggi ci sono già problemi per lo stoccaggio delle scorie che derivano dalla ricerca scientifica.

In Italia abbiamo avuto dei referendum che ha sancito il no al nucleare, con percentuali dell’80% circa, che il primo ministro, in sfregio alla democrazia ha bollato come iniziative di alcuni sobillatori facinorosi.

Per il primo ministro i referendum hanno una scadenza, oppure sono carta straccia.

Sarebbe, come si dice, “il minimo sindacale” se si desse di nuovo la parola ai cittadini su un tema così importante.

Il governo Berlusconi boicotta apertamente la politica energetica dell’Unione Europea, che fa richiamo a efficienza energetica ed energie rinnovabili, ma su queste ultime c’è poco da speculare, mentre sulle grandi opere i famelici appetiti di politicanti ed imprendivendoli si attivano immediatamente.

Non boicotta però, ad esempio, il fatto che anche le donne debbano andare in pensione a 65 anni.

In questo caso si piangono lacrimucce, facendo credere che l’Unione Europea cattiva ci chiede questo e non possiamo fare altrimenti.

Due pesi e due misure.

Il nostro territorio va difeso, ma per questo abbiamo bisogno di tutti i cittadini e delle cittadine. Tutti noi dobbiamo essere responsabili. Tutti noi ci dobbiamo informare e non possiamo scadere in facili battute da bar del tipo: “ci sono in Francia al confine tanto che cambia”. Cambia molto invece.

Cambia per la nostra salute, per i nostri soldi, perché le centrali verranno costruite con soldi pubblici. Cambia per la difesa del nostro territorio che una volta distrutto non sarà come quello che ci hanno lasciato i nostri nonni.


Federazione Provinciale Prc Viterbo
Gruppo consiliare Prc Provincia di Viterbo

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