Riceviamo e pubblichiamo - Il personale a tempo determinato dell’asilo nido comunale risponde alla lettera del signor Sergio Riccardi, segretario generale della funzione pubblica di Viterbo, in merito all’articolo apparso il 18 marzo su Tusciaweb e il 19 marzo su un quotidiano locale.

Il segretario chiarisce il coinvolgimento della Cgil nella nostra storia lavorativa a tempo determinato, ma noi alle sue argomentazioni abbiamo sia le risposte che nuovi quesiti da porgli.

Ricordiamo al Signor Riccardi che alla data del 2005, (anno in cui abbiamo svolto il concorso pubblico a tempo determinato per colloqui e titoli) quasi tutte le lavoratrici del Nido erano iscritte al suo sindacato, il quale giocando sulla nostra ingenuità e non conoscenza delle norme, ci ha estromesso dal percorso di stabilizzazione che potevamo già da allora intraprendere come è stato fatto per alcune categorie.

Ricordiamo sempre al signor Riccardi che una vostra sindacalista lavora presso l’ufficio del personale del Comune di Viterbo e all’epoca dei fatti aveva con noi lavoratrici un rapporto di fiducia “unilaterale”, visto che lei era perfettamente a conoscenza della normativa sulla stabilizzazione.

Perché questa collega non ci ha messo a conoscenza di questa importante opportunità?

Perché solo per noi l’unica soluzione era il concorso pubblico che di certo non avrebbe salvaguardato il nostro meritato posto di lavoro?

Perché alle nostre continue richieste di intraprendere il percorso di stabilizzazione della finanziaria del 2006 per loro non era possibile?

Tale sindacalista, durante le riunioni, riveste un duplice ruolo in base al momento: sindacalista o amministrativa?

Se ci troviamo in questa drammatica situazione è anche colpa della Cgil che si riempie la bocca di belle parole ma nei fatti ha compiuto su di noi una serie di errori che ci stanno compromettendo il nostro meritato posto di lavoro.

Noi avremmo evitato di uscire cosi pesantemente nei riguardi della Cgil, ma visto che siamo costrette era doveroso anche mettere a conoscenza l’opinione pubblica della realtà dei fatti.

Il signor Riccardi non dia la colpa al ministro Brunetta perché non ci ha danneggiato in nessun modo in quanto, le ricordiamo che il nostro “dramma” lo avete creato anche voi ancor prima che la legge Brunetta venisse pensata.

La legge Brunetta ha anzi prorogato i termini della stabilizzazione, proprio per sanare quelle situazioni di precariato che si trascinano vergognosamente da anni (esempio il nostro caso).

Ci dispiace che il Signor Riccardi si sia offeso del fatto che il 12 dicembre 2008 non eravamo in piazza con il suo sindacato, ma dopo tutto quello che abbiamo raccontato, vissuto e qui raccontato, in prima persona con quale coraggio Lei rinfaccia quella nostra assenza?

E' stata molto più grave la vostra assenza come sindacato (visto che vi abbiamo più volte invitato) alla nostra manifestazione del 29 gennaio.

Il personale a tempo determinato dell'asilo comunale