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Viterbo - Conclusa ieri la festa del parco
La primavera dell'Arcionello inizia con il freddo
Viterbo - 23 marzo 2009 - ore 1,30

La festa dell'Arcionello
- Con la primavera è arrivata la festa del parco.

Proposta dal coordinamento “Salviamo l’Arcionello” all’indomani della approvazione della legge regionale che istituisce la riserva naturale, la celebrazione della nascita dell’area protetta è avvenuta con il contributo dell’ente chiamata a gestirla, la Provincia, e con il patrocinio del Comune di Viterbo.

Sabato mattina c’è stata dapprima una passeggiata di alcune scuole viterbesi, che è stata l’occasione per partecipare alla giornata contro tutte le mafie, intitolando un sentiero del parco a Libera, l’associazione di don Luigi Ciotti che si batte contro la criminalità organizzata.

Quindi c’è stata la fase più istituzionale, condotta da Antonello Ricci, il leader del movimento cittadino che ha voluto con forza la realizzazione del parco.

Dopo l’introduzione di Alessandro Pozzi, che ha inquadrato la costruzione del parco nel processo di Agenda 21 Locale, l’assessore provinciale all’Ambiente, Tolmino Piazzai, ha illustrato l’impegno di Palazzo Gentili in favore di un sistema di protezione e valorizzazione ambientale del territorio.

Quindi il dirigente della Regione Lazio responsabile delle aree protette, Massimo Cartena, ha descritto la vicenda di inserimento dell’Arcionello nel sistema regionale.

E’ stato quindi il turno del Comune di Viterbo, presente ai massimi livelli con il sindaco Giulio Marini e con suo vice e assessore all’Urbanistica, Marcello Meroi. Il sindaco ha rivendicato la volontà collettiva di giungere alla istituzione della Riserva naturale, che è ormai un patrimonio di tutta la città.

Meroi ha insistito invece sulla questione delle risorse necessarie per renderla fruibile ai cittadini.

E’ quindi intervenuto il consigliere regionale del Pd Giuseppe Parroncini, che ha spiegato i passaggi e il senso della legge regionale che ha dato vita al parco cittadino.

In questi interventi le polemiche sull’ampiezza del perimetro del parco, sulla concertazione e la partecipazione del Comune alla sua definizione, il ricorso al Tar intentato da Palazzo dei Priori sono rimaste a un livello molto blando, mentre gli intervenuti hanno affermato invece il valore di uno sforzo corale e di un atteggiamento collaborativo di tutte le istituzioni, nonché di un coinvolgimento di tutti i cittadini.

Pieranna Falasca, di Legambiente, ha richiamato tutti alla necessità di vigilare contro possibili abusi edilizi e urbanistici nell’area protetta.

La seconda giornata, nonostante il freddo, ha vissuto invece due passeggiate nel Parco: una guidata dai volontari Lipu a venir giù da Poggio Nibbio e una partita dall’Eremo di Sant’Antonio.

I due gruppi sono quindi confluiti alla “cittadella delle acque”, dove Antonello Ricci e il gruppo Volgiti, che fai hanno recitato alcuni componimenti dello stesso Ricci sulla vicenda dell’Arcionello.

Infine, nella chiesa dell’Eremo, si è svolto il concerto del gruppo guidato dal soprano Simonetta Chiaretti, che ha eseguito brani della Buona Novella di Fabrizio De André.

Insomma la primavera del Parco è entrata con il freddo, ma anche con la speranza di poter essere una occasione per migliorare la qualità della vita della comunità viterbese.

Per le donne e gli uomini che negli ultimi sei anni si sono impegnati contro la cementificazione e per la realizzazione del Parco, queste giornate sono state, come ha affermato Antonello Ricci, la realizzazione di un sogno.

Il raggiungimento di un traguardo su cui in effetti, all’inizio, nessuno avrebbe scommesso con convinzione ed oggi è invece una realtà da curare e da saper far crescere.

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