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Viterbo - Ferraro, infermiere, al ministro Brunetta: "Se ci fermassimo per un giorno, paralizzeremmo tutta la società"
"Dipendenti pubblici, altro che fannulloni..."
Viterbo - 23 marzo 2009 - ore 19,00

Riceviamo e pubblichiamo - Quando i giornali riportano le dichiarazioni di qualche esponente politico, o di qualche ministro, che descrivono i dipendenti pubblici come dei “fannulloni”, colpevoli di non svolgere le proprie mansioni con competenza e rispetto delle regole, tutti coloro che, come me, svolgono con coscienza una professione delicata, come quella dell’infermiere, non possono che indignarsi.

Tra i dipendenti pubblici che esercitano la loro professione con competenza e professionalità, e sono più di quelli che i nostri ministri credono, ci sono persone che dedicano parte della loro vita, ad assistere i malati e a salvare vite umane.

Personalmente, sono  orgoglioso della mia professione di infermiere e sono altrettanto orgoglioso di mettere a disposizione della comunità il mio lavoro svolto con tanta passione e dedizione. 

L’attività infermieristica è da ammirare e apprezzare perché questi operatori soccorrono feriti, curano l’igiene dei pazienti, curano piaghe da decubito, sono in prima linea nel pronto soccorso, in rianimazione, negli ambulatori, nella diagnostica.

Se tutti i dipendenti della sanità e tutti i dipendenti pubblici in generale si fermassero per un solo giorno, che cosa accadrebbe?
Non accadrebbe nulla, se effettivamente costoro fossero dei fannulloni che rubano lo stipendio. Invece, si verificherebbe una paralisi totale se ciò avvenisse davvero nella nostra società.

I ministri dovrebbero soltanto attivarsi per definire equamente i contratti collettivi, e permettere a noi lavoratori pubblici di svolgere il nostro lavoro con la giusta serenità e con maggiore gratificazione economica.

Quello che vorrei dire ai nostri governanti è che esistono tantissimi lavoratori che svolgono egregiamente il loro mestiere e che non si possono definire “fannulloni” la maggioranza dei dipendenti pubblici facendo di “tutta l’erba un fascio”.

Forse questa resta un’affermazione banale, ma non potrà togliere nulla all’indignazione di chi, come me, si sacrifica nell’assistenza continua ai malati o rischia molto lavorando al 118 e viene classificato, con troppa faciloneria, un “fannullone”.

Pietro Ferraro
Infermiere del sindacato Fials presso il 118 di Viterbo

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