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Vetralla - Appello rivolto al sindaco, ai sindacati e alla sentrice Allegrini
Barbaranelli: "Non c'è più tempo"
Viterbo - 24 marzo 2009 - ore 17,00

Riceviamo e pubblichiamo - Il mio appello è rivolto al primo cittadino di Vetralla Massimo Marconi, al sindaco di Viterbo, Marini Giulio, alla senatrice Laura Allegrini, rappresentanti della politica locale, ai sindacati sin qui inoperosi Cgil, Cisl, Ui, Rdb, Cisal, ma soprattutto a tutti i lettori, ai quali ho fatto conoscere personalmente la drammatica vicenda di noi dipendenti della Vetralla Servizi, società a capitale interamente pubblico (100% proprietà del Comune di Vetralla), costituita nel 2004 per dare la stabilizzazione finale ad alcuni dipendenti, facenti parte dei cantieri scuola lavoro ed l.p.u.

L'appello che voglio lanciare a tutti voi è questo: non si arrivi all'ennesima tragedia famigliare, non c'è più tempo.

Ormai è da circa due anni, che tutti Voi, conoscete la drammatica vicenda dei dipendenti della Vetralla Servizi, ma soprattutto, la mia drammatica situazione famigliare.

Ho più volte detto come in queste condizioni, insieme a mia moglie, non riusciamo più a condurre una vita dignitosa, e come se non bastasse, a breve non sapremo più dove andare a vivere, poichè non siamo stati in grado di onorare le rate del mutuo per la nostra abitazione, acquistata con sacrifici e lavoro.

E’ stato dunque mio esclusivo intento,raccontarvi la mia drammatica situazione famigliare, nelle innumerevoli interviste da me, volutamente rilasciate a molte emittenti televisive locali e non chiedendo, ogni qualvolta che mi apprestavo a farlo, di archiviarle come testimonianza reale dello stato di sofferenza al quale mi stà sottoponendo il Comune di Vetralla guidato dal Sindaco Massimo Marconi e dal Vice Sindaco Francesco Biancucci, poiché se mi succederà qualcosa, ci saranno le mie testimonianze, a disposizione delle Autorita' competenti.

Uso la parola volutamente, perchè è stata mia intenzione descrivervi e farvi conoscere nei minimi particolari, tutti i diritti che alcuni di noi dipendenti della Vetralla Servizi, abbiamo ormai maturato nei confronti del Comune di Vetralla, per continuare il nostro rapporto di lavoro.

Perchè dico alcuni!

Perchè come più volte ho voluto far presente alle autorità competenti, all'interno della Vetralla Servizi, ci sono dipendenti che non hanno superato regolare concorso pubblico, non hanno fatto parte dei cantieri scuola lavoro, finalizzati all'occupazione finale da parte della Regione Lazio.
Credo sia giunta l'ora di intervenire, perchè c'è gente come me con regolare concorso pubblico, che stà letteralmente morendo di fame, da oltre un anno.

Inoltre il tavolo tecnico istituzionale, costituito da esperti nel settore giuridico, tanto voluto dall'Amministrazione comunale, sembra che abbia dato parere positivo, come mi è stato più volte riferito da alcuni consiglieri comunali, ed abbia confermato i nostri diritti e la possibilità tecnico-giuridica della prosecuzione del rapporto di lavoro all'interno dell'Ente Comunale.

Quindi come tutti sapete, ora, qualora c'e ne fossero stati, non ci sono più dubbi, abbiamo i requisiti giuridici perchè il Comune, ponga fine allo scempio, al disagio, ed allo stato di disperazione alla quale, intere famiglie con figli a carico sono costrette.

Ho fatto presente tramite lettera ed a mezzo stampa, al prefetto della Repubblica, Alesandro Giacchetti, la mia drammatica situazione famigliare, ed ho chiesto l'apertura di un tavolo istituzionale con tutte le parti interessate,avvocati compresi, presieduto da Sua Eccellenza in persona.

Mi ha garantito che interverrà, poichè ha capito la drammaticità della situazione in cui versa la mia famiglia.

Quello che voglio dire a tutti voi è questo:

continuerò la mia battaglia, sarò d'esempio per quelle persone che come me hanno i diritti, e vengono ingiustamente calpestati.

Diritto al lavoro come dice la Costituzione Italiana.

Quel diritto alla vita, ad una famiglia normale con dei figli, che come ho più volte detto, forse non potrò mai avere, per colpe non certamente mie ma che ormai sapete tutti di chi e che se ne assumeranno tutte le responsabilità.

E' per questo che lancio il mio appello:non si arrivi all'ennesima tragedia famigliare. Sindaco marconi non c'è più tempo.

Andateci voi in cassa integrazione.

Avrete sulla coscenza intere famiglie, con mutui da pagare ma soprattutto bambini da sfamare.

voi politici siete i precari, noi siamo a tempo indeterminato.

sindaco marconi le ricordo : la legge e' dalla nostra parte ora grazie a me lo sa tutta italia.

Pietro Barbaranelli

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