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Viterbo - Lo afferma la senatrice Laura Allegrini
"La Regione sospende il progetto sull'abbattimento delle lista d'attesa"
Viterbo - 24 marzo 2009 - ore 17,30

Riceviamo e pubblichiamo - La scure di Marrazzo e di Aloisio continua, imperterrita, ad abbattersi sulla sanità viterbese.

Dopo aver assistito al taglio di posti letto nelle strutture pubbliche e private del viterbese, la Regione Lazio ha pensato bene di non finanziare più la sperimentazione, effettuata dalla Asl/Vt, per l’abbattimento delle liste di attesa.

I progetti per ridurre sensibilmente questi tempi, per le visite specialistiche e per gli esami di radiodiagnostica, erano iniziati nell’anno 2006 e sino a tutto il 2008 avevano dato buoni risultati, con l’apertura di agende a CUP, per le prenotazioni e lo smistamento dell’utenza presso strutture private che sopperivano alla ormai nota carenza di quelle pubbliche dove le attese, per alcune branche specialistiche anche urgenti, si attestavano talvolta intorno a 4 - 5 mesi.

Con tali progetti ci si era uniformati ai parametri (di attesa) previsti dalla DGR n.1725 del 20/12/2002.

La Asl di Viterbo con deliberazione n. 356 del 4 marzo 2009 ha sospeso la sperimentazione in atto significando che: “la Regione Lazio, per l’anno 2009, in merito all’abbattimento delle liste di attesa, non ha dato disposizioni e quindi per la sperimentazione non è prevista la necessaria copertura finanziaria”.

E’ di tutta evidenza che tale irresponsabile provvedimento regionale danneggia in primis l’utenza che è costretta a rivolgersi a strutture convenzionate fuori provincia, a specialisti a pagamento, oppure attendere tempi di attesa lunghi talvolta svariati mesi.

Come la mettiamo Presidente Marrazzo quando le patologie riguardano casi urgenti?

E’ da rilevare, inoltre, che tale provvedimento produce evidenti danni alle strutture private che avevano dovuto fare investimenti per il potenziamento delle loro strutture e particolarmente per l’assunzione di nuovo personale.
Non ci risulta, poi, che la Regione non abbia i fondi necessari per il finanziamento della sperimentazione, perché nel bilancio regionale esisteva già un “budget” prestabilito e consolidato da anni.

Quindi il Presidente Marrazzo, se proprio doveva tagliare spese per ritornare nel piano di rientro finanziario stabilito dal Governo, avrebbe dovuto pensare bene di eliminare prima di tutto quelle spese superflue che gravavano sistematicamente sul bilancio regionale, quali le innumerevoli assunzioni clientelari, le milionarie consulenze esterne, gli innumerevoli acquisti a trattativa privata, e tante altre spese inutili prima di penalizzare, ancora una volta, l’utenza del viterbese.
Questa è, chiaramente, una logica perversa che la dice lunga su un certo modo di amministrare della sinistra che predica bene e poi produce guasti non facilmente riparabili.

E’ ora che le forze politiche locali, di qualunque schieramento, e le Organizzazioni Sindacali facciano sentire forte la loro voce di dissenso che, ad onor del vero, da anni è stranamente sopita.

Non è giusto che a pagare siano, sempre e comunque, i cittadini specialmente quelli delle fasce più deboli.

Laura Allegrini

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