:::::    
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Civitavecchia | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | TusciawebTV | Velina | Nonsololibri
     
   


Viterbo - Interviene Bartoletti: Marrazzo & c. tentano di scipparci lo scalo?
Il quarto aeroporto? Tra le montagne di Frosinone
Viterbo - 25 marzo 2009 - ore 15,00

Riceviamo e pubblichiamo
Giovanni Bartoletti
- Udite udite: il quarto aeroporto del Lazio si farà a tra le montagne del frusinate. Alla faccia dei pareri dell'Enac che avevano cassato tale decisione soprattutto per motivi di sicurezza.

Tre assessori regionali ciociari, tra cui il presidente della provincia di Frosinone, Scalia, contano più dell'Ente nazionale aviazione civile che istituzionalmente dovrebbe regolamentare l'apertura degli aeroporti italiani.

Sicuramente contano molto di più delle nostre esigue rappresentanze politiche regionali che, tra l'altro, non annoverano nessun assessore tra le fila della giunta regionale. È pensare che Scalia è uno dei fidi scudieri dell'ex ministro Fioroni!

A dare il via al progetto dell'aeroporto di Frosinone il presidente Marrazzo. Questa la "decisione" esposta nel corso della trasmissione 'L'Arca di Noe" su Extra Tv. Marrazzo ha illustrato la delibera con la quale si localizza il quarto scalo del Lazio nel capoluogo ciociaro: "Ho chiesto agli uffici che si decidesse e ho portato qui la decisione.

Frosinone è stata scelta perché sostanzialmente più rispondente alle esigenze di aeroporto regionale. Ho sempre creduto nel progetto di Francesco Scalia, che qui ci fossero le condizioni per un aeroporto regionale".

In un'Italia che va a rotoli, i peggiori danni si fanno proprio con l'approssimarsi della fine mandati elettorali. Ma francamente, ci resta difficile concepire la strategia del governatore del Lazio nel voler dispensare aeroporti a pioggia su tutto il territorio.

Quasi che i disillusi elettori del nostro paese siano così ingenui da poter credere che si potrà fare, specialmente di questi tempi, un aeroporto sotto ogni campanile. Continuare a spendere i denari del contribuente per un folle progetto già cassato irrimediabilmente da oltre un anno, non è certo un buon biglietto da vista per chi è in cerca di ricollocazione politica.

L’Enac, infatti, non potrebbe che rialzare, come fatto in precedenza, il cartellino “rosso” per bloccare l’ennesima follia aeroportuale, almeno per questa volta incompiuta. Nessuno all’Enac certificherà mai un aeroporto che lo stesso ente ha bocciato pesantemente.

Vito Riggio, presidente dell’ente, ha recentemente detto:”Vorrei ricordare che ai sensi dell’attuale codice della navigazione, il regolamento sulla costruzione e gestione degli aeroporti che è un regolamento internazionale è stato approvato dall’Enac nell’ottobre del 2005.

Nessun aeroporto in Italia si può fare senza il parere dei tecnici dell’Enac, che sentano quelli dell’Enav”. In poche parole o l’aeroporto ha i requisiti o nessuno volerà mai.

D’altra parte chi sottoscriverebbe mai l’atto di omologazione di uno scalo che implichi gravi responsabilità in materia di sicurezza? La lezione di Linate in quegli ambienti ha lasciato strascichi ancora freschi nelle memoria.

In poche parole Marrazzo e Scalia, anziché gridare vittoria, farebbero meglio ad occuparsi delle problematiche del territorio evitando di creare potenziali corto circuiti su decisioni strategiche che riguardano l’intero Paese.

Non ce l'abbiamo certo con Marazzo e i suoi amici, ma in un momento così delicato per il sistema Italia, pensare di prevaricare la scelta di Viterbo, ci sembra quantomeno poco elegante.

E di un mediocre tentativo di scippo, ci viene da pensare quando sentiamo parlare di uno scalo da 5 milioni di passeggeri che dovrà fungere da volano anche per il turismo locale e che potrebbe essere pronto prima di quello internazionale di Viterbo dal momento che da lì a Roma, con l'unico binario ferroviario, ci vogliono non meno di due ore.

Ci dica invece, il presidente Marrazzo, cosa sta facendo di utile la regione per lo scalo viterbese, senza raccontarci la solita storiella della ferrovia Roma- Sant'Oreste buona solo a collegare il centro commerciale “Soratte” alla Capitale.

Non abbiamo di certo l'anello al naso. La Roma Nord è una ferrovia da far-west che non risolverà mai il problema del collegamento dello scalo viterbese con la Capitale.

Abbiamo bisogno che la Regione si ricordi, non solo sotto elezioni, che la provincia di Viterbo non è figlia di un Dio minore.

L'assessore all'aeroporto e alle infrastrutture collegate

Giovanni Bartoletti

Copyright 2009 TusciaWeb - Chi siamo - pi: 01829050564