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Tarquinia - Università agraria - Ricci, Antonelli e Guaragno replicano al consigliere
"Siamo stanchi degli attacchi di Benedetti"
Viterbo - 27 marzo 2009 - ore 13,45

- "Siamo stanchi delle reprimende del consigliere Enrico Benedetti".

Con queste parole esordisce il presidente del consiglio dell’Università Agraria di Tarquinia Daniele Ricci.

"L’unico atteggiamento provocatorio visto all’ultimo consiglio dell’ente è proprio quello tenuto dal signor Benedetti Enrico - prosegue Ricci -. Se continuerà con i toni minacciosi e gli insulti di cui si è reso protagonista negli ultimi consigli saremo noi a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine.
In qualità di presidente del consiglio mi corre l’obbligo di tutelare l’interesse del consiglio stesso e non posso permettere che venga distorta la realtà dei fatti nel rispetto degli altri consiglieri e dell’Università agraria.

Pur condividendo il richiamo a toni più pacati reputo fuori luogo che a dare patenti di buona educazione sia chi più di altri è andato oltre".

Per il capogruppo del Pd Francesco Guaragno "L’attacco del signor Benedetti Enrico al Pd appare l’ennesimo teatrino di una vicenda oramai ripetitiva. La sua mozione è il solito tentativo di politicizzare simili temi.
Se non era d’accordo - continua Guaragno - perché ha ritirato la mozione, per poi, come sempre, fare polemica sui giornali?
I consiglieri hanno il diritto di conoscere delle questioni su cui sono chiamati a esprimersi e concordemente hanno deciso di aggiornarsi su un tema che in primis deve guardare agli interessi dell’Università Agraria.
Solidarietà ad Attilio Boni per l’aggressione verbale subita, rigettiamo al mittente ogni responsabilità su quanto accaduto. La linea del Pd è figlia di discussione politica. A differenza di altri non abbiamo bisogno del suggeritore come visto fatto da altri all’ultimo consiglio.

"Sorprende un Enrico Benedetti così attento all’ambiente, al mondo dell’agricoltura e addirittura ai consumatori - ha detto il presidente Antonelli -. Noi non parliamo il politichese, semplicemente abbiamo cultura politica e amministrativa e sappiamo distinguere tra la cosa pubblica e quella privata.
Fino a qualche mese fa Benedetti si batteva per lo svincolo della zona artigianale, per la denominazione Roma-Civitavecchia-Tarquinia, si proclamava Yes Coke, sognava il nucleare e profetizzava sulla fine dell’agricoltura immaginando pannelli solari ovunque, anche in quelle pianure floride che oggi difende.

Quanto agli elenchi creditori - prosegue il presidente - forse è bene che prima di quelli dell’Università agraria si preoccupi di altri ben più importanti per lui.
Noi siamo trasparenti e l’accesso agli atti appare semplice e regolamentato, forse chi li chiede non li sa leggere e questo non è un nostro problema".

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