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Civitavecchia - Fanciulli e Brozzi a sostegno del progetto etico sanitario
“Lo sport per la vita e non la vita per lo sport”
Viterbo - 27 marzo 2009 - ore 18,00

- Il comune di Civitavecchia ancora in prima fila in tema di sicurezza sullo sport.

Si è svolto oggi, infatti, presso l’aula “Cutuli” del pincio, l’incontro tra il Mario Brozzi, ex medico della As Roma calcio, l’assessore allo Sport Fulvia Fanciulli, il delegato alle Politiche giovanili Gaudenzio Parenti e i presidi degli istituti superiori della città.

Il meeting ha avuto ad oggetto il Progetto etico sanitario “Lo sport per la vita… e non la vita per lo sport”, lanciato dallo stesso Brozzi.

Si tratta di un protocollo medico, che cerca di applicare ai dilettanti lo stesso trattamento medico riservato ai professionisti. Il medesimo catalogo di visite per tutti gli sport. Non solo il calcio. Scopo del progetto è evitare il verificarsi di incidenti durante le pratiche sportive.

Un rischio che sta sempre più riguardando i giovani sportivi. A tal proposito, è stato concordato un incontro con le scuole che si svolgerà nel mese di settembre.

Per ogni ragazzo sottoposto a visita medica, il protocollo di Brozzi prevede un apposito schedario sanitario informatico, che al suo interno contiene tutti gli accadimenti di natura medica riguardanti uno specifico soggetto.

Il progetto per ora è seguito da 450 società sportive che contano all’incirca 120 mila ragazzi in tutta la Provincia. I dati acquisiti dalle visite, saranno inseriti anche all’interno del sito nazionale della Lega Dilettanti.

Un sistema generale basato sulla creazione di un prospetto specifico per ogni atleta, dilettante o professionista, che possa contenere al suo interno tutti i dati relativi al trattamento farmacologico e diagnostico.

Entusiasta dell’iniziativa anche l’assessore Fanciulli: “E’ un’iniziativa che mette a disposizione dei giovani e dello sport la professionalità e la competenza di un medico come Mario Brozzi, che nella sua carriera ha curato i più grandi campioni di calcio attualmente sul mercato professionistico.

Ma la volontà di estendere il trattamento sanitario previsto per i professionisti anche ai dilettanti, ci deve convincere che lo sport può crescere molto da queste iniziative. Progetti di questo tipo costituiscono un volano non indifferente, per il futuro dei giovani sportivi della città e dell’intero comprensorio”.

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