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Roma - Le perplessità del presidente della Camera gettano scompiglio nella maggioranza
Fini: "Biotestamento da Stato etico"
Viterbo - 28 marzo 2009 - ore 19,10

- "Un testamento biologico più da Stato etico che da Stato laico".

Così il presidente della Camera Gianfranco Fini si è espresso a proposito delle riforme sul biotestamento, nel bel mezzo del congresso nazionale del Pdl.

Le sue dichiarazioni hanno gettato scompiglio tra la maggioranza, spaccando in due il partito neonato.

"Non credo che quella uscita dal Senato sia una legge da Stato etico - ha ribattuto il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi -. Ho un'opinione diversa da quella di Fini".

Dalla parte dell'ex leader di An, si è invece schierato Renato Brunetta, che ha elogiato il presidente della Camera, definendolo "un grande modernizzatore".

Neutrali Denis Verdini, coordinatore di Fi, e Alfredo Mantovano, sottosegretario all'Interno.

"Su questi temi non c'è dottrina né verità - ha dichiarato Verdini -. Fini ha esposto la sua opinione. Si possono commettere errori. Ma semmai al Senato ci sia stato un irrigidimento della norma, alla Camera la maggioranza potrà correggere questi aspetti".

"Fini ha esplicitato una posizione che all'interno del Pdl non è nuova - ha aggiunto Mantovano - e ha già avuto modo di esprimersi al riguardo. C'è la sua posizione e c'è quella di chi ritiene soddisfacente il ddl".

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