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Viterbo - Ma dimentica chi ha creato il buco della sanità regionale
Villa Rosa, la Allegrini attacca Marrazzo
Viterbo - 4 marzo 2009 - ore 2,30

Riceviamo e pubblichiamo
Laura Allegrini
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-La Regione Lazio sta distruggendo la sanità viterbese costruita in decenni di sacrifici ed investimenti, sia per quanto riguarda il settore pubblico che quello privato.

E ne pagano le conseguenze i cittadini ed i malati della provincia, che saranno costretti ad emigrare altrove per trovare soluzione ai propri bisogni di salute.

Siamo stati, purtroppo, facili premonitori negli anni della gestione Marrazzo, quando abbiamo denunciato gli sperperi regionali e l’allegra amministrazione.

Ora la mannaia di Marrazzo, che non ha rispettato il Piano di rientro finanziario, a suo tempo concordato con il governo Prodi, si sta abbattendo inesorabilmente sulle strutture ospedaliere e su quelle private convenzionate dislocate sul territorio.

Un vero atto di arroganza con cui si calpestano diritti acquisiti ed investimenti effettuati lungo il corso di tanti anni, talvolta frutto di notevoli sacrifici gestionali.

E’ il caso di Villa Rosa di Viterbo, gloriosa struttura che da tanti anni assicura alle popolazioni viterbesi:
Assistenza psichiatrica e neuropsichiatrica;
RSA per assistenza anziani;
Hospice per malati terminali;
Ambulatorio polispecialistico;
Unità operativa per alcoldipendenze;
Servizio di laboratorio analisi;
Servizio di radiologia;
Servizio di elettroencefalografia;

Tutte attività assolutamente indispensabili di supporto alle strutture pubbliche che come noto non riescono a sopperire a tali indifferibili necessità.

Attività che andrebbero invece incoraggiate, ed ulteriormente sviluppate, per dare una risposta adeguata alle urgenze dei soggetti particolarmente deboli.

Ed invece il governatore Marrazzo, forte della sua proverbiale arroganza, taglia indiscriminatamente ciò che funziona.

Con decorrenza 1 gennaio 2009 ha infatti ridotto drasticamente:

Del 50% le rette dell’assistenza domiciliare dell’hospice;
Tre posti letto delle RSA;
Nove posti letto di assistenza domiciliare per malati terminali oncologici;

ed ha chiuso:

L’unità sperimentale di alcologia;


Tutte le attività del poliambulatorio finalizzate all’abbattimento delle liste di attesa;

A fronte di tagli però la Regione Lazio non ha ridefinito gli standard organizzativi ed i relativi livelli di assistenza.

Per quanto riguarda poi le rette degli ospiti delle Rsa non vi è alcuna certezza circa la partecipazione alla spesa da parte dei Comuni.

A fronte di tale situazione va evidenziato che Villa Rosa offre lavoro ad oltre 200 dipendenti, cinquanta dei quali dovranno essere necessariamente licenzianti per il ridursi delle attività autorizzate.

Tutto questo non può essere consentito. Sindaci e cittadini, al di là di ogni colore politico, debbono far sentire forte la loro voce di dissenso.

La sopravvivenza della casa di cura Santa Rosa è messa a serio rischio.

Marrazzo tagli gli sprechi, riduca drasticamente le consulenze inutili, riequilibri la spesa tagliando i rami secchi della sanità romana, frutto di forti squilibri finanziari, e lasci vivere quelle strutture, che continuano, a rischio di tanti sacrifici gestionali, a garantire prestazioni e cure oltremodo indispensabili.

Questo è un sacrosanto, quanto legittimo, diritto delle nostre popolazioni che non intendono sopportare ulteriori sacrifici.

Senatrice Laura Allegrini


Incredibile l'intervento della senatrice Allegrini.

Sulla sanità la senatrice dovrebbe semplicemente tacere. Dimentica infatti la senatrice che ha fatto parte della corrente che esprimeva il precedente presidente della Regione.

Tal Storace, sotto la cui amministrazione è stato creato gran parte del buco sanitario della Regione Lazio. Ricorda senatrice?

Buco che Marrazzo sta tentando di colmare.

E allora cara senatrice se la prenda col suo ex capo corrente. Insomma non è che si può stare ad ascoltare qualsiasi bislacca idea le viene in mente.

Come dire che una responsabilità politica per il deficit sanitario la porta anche lei. Insomma se ora si deve tagliare è anche colpa sua. E allora prima di scagliare la prima pietra ci pensi due volte.

Carlo Galeotti

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