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Viterbo - Comune - Serra, Ricci, Guancini e Fersini (Pd) insoddisfatti per la risposta ricevuta dall'assessore
Meroi bocciato su via Aldo Moro
Viterbo - 5 marzo 2009 - ore 18,30

Riceviamo e pubblichiamo - Agli interrogativi sulla questione Via Aldo Moro dopo ripetute sollecitazioni e lunghe attese arriva finalmente un cenno.

Ci aspettavamo una risposta vera dall’assessore, dovuta e compiuta nella responsabilità politica.

L'assessore all’Urbanistica invece derubrica il suo ruolo, rimettendo in modo notarile una relazione del dirigente.

I sopralluoghi, i summit, le accurate verifiche di cui si è messo a capo, e la cui solerzia e attenzione avevamo apprezzato, si risolvono così?

Nel merito infatti non risponde all’interrogativo più serio, e cioè come si risolve la questione della viabilità.

Come in un punto nevralgico, tra i più sensibili, della viabilità cittadina si concilia l’accesso al costruendo immobile con normali condizioni di fluidità e sicurezza del traffico. Non una parola.

Sulla questione poi dell’iter della concessione scopriamo che una parte dell’area oggetto dell’edificazione contestata era ricompressa in un’area più vasta oggetto di una convenzione datata fine 1991 , con destinazione a parcheggio pubblico nell’ambito della lottizzazione Dost. Tale convenzione non viene mai perfezionata. La gran parte di quest’area viene poi utilizzata per la costruzione della rotatoria.
Sparisce un parcheggio per fare una rotatoria, e non viene compensato.

Resta poi il fatto che la parte residua , a stare agli atti, rimane destinata a parcheggio pubblico, e non è comunque nella disponibilità dei privati che intendono costruire. Ancora oggi non lo è.

Ora ci si dice che, vista la limitatezza e la posizione di questa piccola area ( 60 mq) l’amministrazione , rinunciando al perfezionamento della convenzione ( atto comunque di competenza del Consiglio in quanto inerente un diritto patrimoniale) può essere monetizzato, per poco più di duemila euro. In sostanza i proprietari si comprerebbero l’area oggi.

Ci domandiamo : come hanno potuto richiedere la concessione non avendo la disponibilità a pieno titolo dell’intera area su cui grava la costruzione?

E ancora, ammesso e non concesso che tutto sia risolvibile ( perché risolto ad oggi non è), quest'onere, anche modesto, sarebbe mai stato richiesto se non ci fosse stato questa ricostruzione dell’iter?

Ora , delle interrogazioni ci si può dichiarare soddisfatti o meno.

In questo caso l’insufficienza è manifesta, inversamente proporzionale all’applicazione allo studio che dice aver profuso.

Quindi l’assessore deve ricorrere all’esame di riparazione, e rispondere per davvero.

Serra, Ricci, Guancini e Fersini - Consiglieri comunali Pd

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