:::::    
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Civitavecchia | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | TusciawebTV | Velina | Nonsololibri
     
   
Se ne parla a Civita Castellana domenica 8 marzo
Donne e lavoro
Viterbo - 6 marzo 2009 - ore 18,00

Riceviamo e pubblichiamo - "Donne e lavoro". E' questo il tema che vogliamo affrontare in questo 8 marzo, giornata internazionale della donna.

In Italia solo il 46% delle donne riesce a lavorare (siamo penultimi in Europa).

7 milioni di donne in età lavorativa sono fuori dal mercato del lavoro.

C'è una sottile ma robusta barriera che divide le donne dai posti che contano a parità di incarico professionale.

La donna è retribuita un quarto di meno del collega maschio, per la precisione il 26,3% in meno se occupate nel settore pubblico, ancora peggio nel privato.

Se però le italiane sono le più inoccupate d'Europa, sono anche quelle che sgobbano di più (1,10 ore in più delle tedesche per esempio).

Peccato che a incidere favorevolmente sia il 77,7% dei lavori domestici nel settore industria ceramica della nostra città abbiamo avuto una perdita occupazionale di 1.800 unità in 10 anni (1998- 2008), oltre 1000 sono donne.

Abbiamo comunque allestito una mostra all'interno dell'iniziativa.

Non intendiamo in questo comunicato parlare oltre di numeri e statistiche, vogliamo invece focalizzare la riflessione e il confronto sul significato e il ruolo del lavoro femminile, che è diverso da quello maschile.
Diverso per salario (a parità di mansione le donne guadagnano di meno), diverso per aspettative di carriera.

Ma diverso anche per un altro motivo: il lavoro femminile non è solo lavoro salariato, c'è un lavoro non pagato che viene nascosto. Parliamo del lavoro domestico, non retribuito ma fondamentale per la vita di tutti e che sostituisce lo stato sociale che non c'è.

Questo tipo di lavoro pensiamo sia un fatto “naturale”, intimo, chiuso nelle case e che rappresenti un'arretratezza da cui emanciparsi.

Purtroppo si è sempre posto il prolema come questione femminile, relegata alla sfera individuale e privata che chiede alla singola donna di conciliare il lavoro salariato con quello di cura.

Se invece riuscissimo a comprenderne il ruolo e la valenza sociale, potremmo costruire un terreno di conflitto politico che ponga la questione sul piano strutturale e affronti quindi il problema del legame tra produzione e riproduzione
e ribadisca la differenza tra produrre per il profitto e produrre per il benessere e una vita sostenibile.

Dopo queste riflessioni ci chiediamo: come si fa a chiedere a una donna di andare in pensione a 65 anni?

Di questo e altro vogliamo parlare l'8 marzo e abbiamo scelto di farlo attraverso mostre, video, testimonianze dirette e riflessioni collettive.

L'appuntamento è domenica 8 marzo alle 17 presso la sala Pablo Neruda di Civita Castellana.

Donne Comuniste del Circolo Enrico Minio

Copyright 2008 TusciaWeb - Chi siamo - pi: 01829050564