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Viterbo - Canera di Commercio - Ma non mancano le difficoltà per le donne che dirigo aziende
In crescita le imprese in "rosa"
Viterbo - 7 marzo 2009 - ore 14,45

- Diffusi i dati relativi alle imprese femminili iscritte al Registro delle Imprese della Camera di commercio di Viterbo nel primo semestre 2008, con un risultato di 10.743 unità su un totale di 38.293 imprese.
Si è così confermato nella provincia di Viterbo un tasso di femminilizzazione pari al 28,1%, contro il 27,9% del primo semestre del 2007 e di molto superiore sia all’analogo dato regionale, 24%, sia a quello nazionale, 23,4%, collocandosi al 15esimo posto nella classifica nazionale.

Un dato facilmente comprensibile attraverso l’analisi settoriale da cui risulta la forte prevalenza femminile nell’agricoltura, che interessa il 40,6% delle donne, mentre il commercio si attesta sul 25%. Da sottolineare l'importanza delle attività dei servizi sociali e personali che è l’unico settore in cui prevale il numero delle imprese femminili, con un peso pari al 53% circa. Interessante anche il comparto dei servizi alle imprese che vede crescere la presenza di donne.

Quanto alla forma giuridica, nonostante la crescita della società di capitali registrata negli ultimi anni, l’impresa individuale rimane la tipologia preferita dalle imprenditrici con un il 72,9%. Seguono le società di persone con il 17,6% e le società di capitale con il 7,9%.

Di più complessa interpretazione è invece il dato sulla variazione del numero di imprese femminili con una riduzione pari al -3,1%. Va infatti considerato che tale calo è fortemente condizionato dalle numerose cancellazioni d’ufficio avvenute nel secondo semestre 2007, tra cui un numero consistente ha riguardato proprio le imprese femminili dei comparti tradizionali.

“I dati sull’imprenditoria femminile nella Tuscia – dichiara Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo – ci consegnano una fotografia del nostro tessuto economico sostanzialmente immutata rispetto allo scorso anno.
La vera questione è che di fronte all’assenza di misure efficaci per rendere più conciliabile la vita lavorativa con quella familiare e in prospettiva con l’acuirsi della crisi economica, per molte donne diventa proibitivo dedicarsi all’attività imprenditoriale. In tal senso il ruolo svolto dal Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria femminile insediato presso l’Ente camerale, può dare un contributo significativo per affrontare alcune questioni cruciali, quali l’accesso al credito, la formazione, il sostegno d’impresa e la promozione”.

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