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Viterbo - Consiglio comunale - Venerdì la votazione - Diretta - Fine
Precarie, la mozione del Pd diventa proposta di delibera
Viterbo - 9 marzo 2009

Ore 19,10 - E’ il momento di decidere.

“Nasconderci dietro i tecnicismi non è possibile – dice il presidente Gabbianelli – mi permetto di dare un consiglio ai promotori della delibera.

Se stasera si vota, a mio parere non si può votare il termine delibera. Ma invita a deliberare entro un dato numero di giorno. Oppure si vota nella prima seduta utile, quando sarà corredata dai pareri”.

Interviene Marini. “Un chiarimento per fare più confusione – osserva – voi date un indirizzo, ma la materia è della giunta. La vostra mozione è importante, ma oltre ciò, non c’è altro.

Facciamo questo sforzo, ma oltre non si va. Prendiamo atto dell’indirizzo e della proposta, ne faremo tesoro, creeremo le condizioni tecniche per poterla sostenere, ma il vostro compito rimane questo”.

Quindi: “Il sindaco ci dice – replica Sposetti – che abbiamo scherzato per tre ore. Mauro, che dobbiamo fare?”. Rivolgendosi a Rotelli. Che attende la proposta per agganciarsi.

“Venerdì la deliberiamo così la giunta deve fare quello che dice il consiglio – dice al sindaco – se tu non avessi parlato avremmo approvato una mozione. Invece venerdì con i pareri favorevoli e sfavorevoli, voteremo. Controllando tutti i pareri.

Il Pd trasforma da mozione a proposta di delibera del consiglio comunale e alle 16 di venerdì la votiamo”.

Mozione ritirata e diventa proposta di deliberazione subito inviata agli uffici per i pareri, con ordine del giorno aggiuntivo per venerdì prossimo.


Ore 18,55 - Ma quella presentata dal Pd non è una delibera, ma una mozione. Lo rileva il segretario.

Il che fa saltare dal banco Sposetti.

Il punto è che manca l’istruttoria. “Ma la doveva preparare gli uffici. Oggi dobbiamo deliberare. Diteci cosa dobbiamo votare.

Dobbiamo dare tempo per preparare l’istruttoria? Votiamo venerdì. Ma dobbiamo prendere le nostre responsabilità”. Maria Antonietta Russo non è d’accordo.

“Non si può votare un atto contro la legge - osserva – io chiedo al segretario generale un approfondimento, anche in base a quanto detto dal consigliere Rotelli, quando ha sottolineato che potrebbero essere periodi di lavoro non conteggiati. Chiedo un ulteriore approfondimento”.


Ore 18,40 - Il punto all’ordine del giorno del Pd è una valutazione o un ordine del giorno?

”Abbiamo fatto un lavoro per conto degli uffici – dice il capogruppo Pd Ugo Sposetti – sono state richiamate le sentenze e abbiamo ricavato da questo lavoro ricognitivo, una conclusione secondo cui le decisioni di altre amministrazioni, consentono di adottare alla giunta di prendere decisioni.

Quando si dice cosa dobbiamo fare, c’è una proposta. Si vota.

I pareri: a me interessa arrivare a fondo della vicenda. La nostra è una proposta deliberativa.

Noi stasera dobbiamo adottare un atto di indirizzo che dice alla giunta, attiva entro quindici giorni le adeguate procedure perché riteniamo che sia possibile andare avanti senza difficoltà.

Questo argomento è il primo di cui ci siamo occupati. Risale allo scorso agosto l’ordine del giorno votato da tutti, presentato da Federici. Non ha prodotto nessun risultato.

Se lei sindaco ci legge una relazione del dirigente, non va bene. Non funziona così. Perché il consiglio comunale all’unanimità ha votato un ordine del giorno di un collega della maggioranza. Quell’ordine non ha prodotto atti concreti. Non va bene.

Quindi stasera si vota la proposta. E fra quindici giorni chiederemo gli atti della giunta. Finchè non si prendono le decisioni. Non è possibile che il dirigente dice che non si può fare. Noi diciamo che si fa. Lo diciamo a questo signore. E ci sarà qualcuno che glielo ordina e lo deve fare.

Se avete qualche preoccupazione, scriviamo nella proposta di delibera, tutti i pareri. Poi i problemi sono nostri.

Se c’è un dirigente che è contrario, nulla da osservare. Lo votiamo. Lui si toglie dalla responsabilità. Ce la assumiamo noi. Mettete i pareri contrari. Ci assumiamo la responsabilità amministrativa e la volontà politica.

Io rispetto il collega che non si vuole assumere la responsabilità politica e amministrativa, ma stasera voglio vedere chi non se la assume. Sennò fra sei mesi si fa un altro ordine del giorno e non succede niente. Dopo un po’ il sindaco ci fa il trattamento sanitario obbligatorio. Non siamo capaci di far compiere un atto a qualcuno”.

Porciani (Pdl) preannuncia che al momento della votazione si allontanerà dall’aula.


Ore 18,20 - “Con l’incontro dei sindacati, cosa c’è stato?”. Se lo domanda Barbieri (Udc). “C’è un progetto? La copertura finanziaria?”. Le domande sono per il sindaco.

Riprende la parola Talotta (Pd). “Sono obbligato a ricordare – spiega – che lo spirito delle diverse Finanziarie era la stabilizzazione”.

“Se il dirigente Rossetti – osserva il consigliere Pd – vede il bicchiere mezzo vuoto e il consiglio, mezzo pieno, non si arriva da nessuna parte. Non parliamo di personale con poco tempo di anzianità, ma di una storia lunga”.

Contardo chiede un chiarimento. I 26 giorni – spiega – a cosa servono, alla stabilizzazione o fatti questi non sarà più possibile procedere a stabilizzare?”

Replica Marini.

“Noi possiamo prendere qualsiasi decisione – osserva Marini – nessuno è contrario alla stabilizzazione. Abbiamo il parere contrario per 29 dipendenti da stabilizzare. Non uno o due. Ma qualsiasi decisione che si prende, ciascuno se ne assume la propria responsabilità.

Mi duole dalla mozione del Pd, leggere la parola valutazione. Che valutazione? Per me il migliore è quello che stiamo facendo con i sindacati. Se così non si vuole, io non arretro. Voglio stabilizzarli. Nel bene o nel male che possiamo fare ai lavoratori. Dietro alel valutazioni di tutti penso ci sia confusione.

Vogliamo deliberare sull’argomento? Ce ne assumiamo tutti la responsabilità. Vogliamo fare valutazioni? E’ quello che sto facendo con i sindacati. Ma bisogna capire cosa vuole fare questo consiglio”.


Oggi c’è stato un incontro con i sindacati. La Cgil c’era ed è stato firmato un documento? Lo chiede Rotelli (Pdl).

“Perché questo sarebbe importante – spiega – perché i sindacati devono avere il loro ruolo, non affidato a un legale.

Non vorrei che il ragionamento dell’ufficio personale si deve far dire il da farsi da un giudice.

Questo è l’unico caso in Italia in cui la Cgil era a favore del concorso. Mentre altrove svolge un ruolo fondamentale nella stabilizzazione del personale.

Io chiedo qualcosa di scritto con i sindacati. Do atto alla giunta e ai dirigenti di arrivare al compimento dei 36 mesi. Per me sono convinto che i mesi ci sono, sono stati raggiunti. Forse qualche servizio come il Gioca Bimbo 0-3 di qualche anno fa non è stato conteggiato.

Ritengo che se qualcosa sta frenando l’ufficio personale su questa tematica, se ne discuta. Riappropriamoci del nostro ruolo politico”.


Ore 18,00 - Da Marini a Quintarelli, il conteggio è diverso. La possibilità per la stabilizzazione c’è. Anche i numeri sono a favore.

“Oggi – prende la parola Federici (Pdl) – parliamo di qualcosa che abbiamo già votato. Sono d’accordo con il consigliere Talotta. Alcune lavoratrice mi hanno fatto pervenire alcuni conteggi relativi al lavoro con la cooperativa e poi con il Comune.

Di fronte a una causa di lavoro noi soccomberemo, ma quello che mi preme è sottolineare come ci troviamo di fronte a un personale che svolge un lavoro delicato e apprezzato e non è possibile da domani preparare altre persone”.

Tocca a Ricci (Pd). “Questo personale - ricorda – anche quando lavorava in cooperativa era debole se non inesistente, perché facevano riferimento al Comune. Qualcosa di simile è successo a Celleno. E il Comune ha avuto la peggio.

Questi lavoratori erano valutati dai dirigenti comunali. Credo che ci siano gli estremi per arrivare a una soluzione, evitando un contenzioso che ci vedrebbe soccombere. Non è eccezione un rapporto iniziato venti anni fa e che oggi ancora è in piedi, seppure sotto diversa forma. Stiamo discutendo di ventisei giorni che mancano, ci vuole buona volontà. La stessa che avete avuto per due dipendenti comunali. Vi siete mossi in maniera elastica.

Il dirigente parla di concorso pubblico. Non è una strada per stabilizzare il personale, ma per assumere 29 persone”.


Ore 17,35 - Il problema delle lavoratrici coinvolge tutti. Lo sottolinea intervenendo il sindaco Marini.

“Nel cercare la stabilizzazione – osserva il primo cittadino – c’è una volontà comune e per questo stiamo cercando soluzioni legittime per tutelare le lavoratrici e l’amministrazione”.

E legge una relazione del dirigente che rifa conti. La conclusione è nota.

“Questa amministrazione pertanto non può procedere alla stabilizzazione.” Perché la somma è 25 mesi e non 36.

“La sola strada da seguire – si legge – è quella di procedere a un concorso. Ma in tale caso non sarebbe definitiva”.

“Stamattina - ricorda poi Marini – ho parlato con i sindacati facendo ipotesi interessanti. Premetto che la scorsa settimana è stato presentato un emendamento alla commissione lavoro al Senato”

Che aprirebbe uno spiraglio per le lavoratrici, perché comprenderebbe anche il periodo in cui hanno lavorato alle dipendenze della cooperativa.

“Non possiamo pensare che c’è una ricetta – osserva Marini – per stabilizzare le lavoratrici”.


Ore 17,15 - Sul consiglio congiunto Comune – Provincia, deciderà la conferenza dei capigruppo, entro venerdì.

Partono le interrogazioni prima di entrare nel vivo, mentre ‘è un’incursione di campo. Entra in consiglio l’assessore provinciale Antonio Rizzello a colloquio con il sindaco Marini.

Dopo le interrogazioni, si passa al punto all’ordine del giorno, sulle lavoratrici precarie dell’asilo nido comunale. Le 29 lavoratrici in attesa di essere stabilizzate.

Il consigliere Talotta ripercorre la vicenda che ha avuto inizio lo scorso maggio, quando si è iniziato a parlare di una loro stabilizzazione.

“Ricordo l’adesione allo sciopero – spiega – cui hanno aderito anche i genitori dei bambini. Voglio fare propria la nostra mozione con l’ordine del giorno presentato da Federici (Pdl) e che punta alla stabilizzazione”.

Stabilizzazione ancora non avvenuta perché sul raggiungimento dei trentasei mesi previsti dalla legge, le ipotesi sono discordanti.


Ore 16,50 - Aeroporto: Meroi chiede che se ne torni a discutere il 16 marzo.

Ma Sposetti trova di dubbio gusto che il vicesindaco voglia tornare su un argomento che era stato richiesto da un gruppo consiliare.

“Se l’assessore ha qualcosa da dire – osserva Sposetti – si aggiunge un ordine del giorno”.

Ma per l’aeroporto probabilmente ci sarà una seduta congiunta Comune – Provincia. “Avevo intenzione di chiedere ai capigruppo – spiega il sindaco Marini – se non sia il caso di fare un seduta insieme”.

“Se sindaco e presidente decidono questo – precisa Sposetti – è giusto, lo faccia visto l’argomento. Ovviamente non è una delle sedute già fissate. Prepariamola con largo anticipo”.

Data da definire dal 17 marzo in poi. Questa l’indicazione del presidente Gabbianelli.

Tuttavia: “C’è il limite temporale per il bilancio – osserva Barbieri (Udc) – altro tema imortanteda tenere in considerazione”.

Inizia così la seduta di consiglio in cui all’ordine del giorno le lavoratrici precarie dell’asilo nido.

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