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Tarquinia - Colpa del maltempo e del crollo del prezzo del grano
Il 2009 anno nero per la produzione dei cereali
Viterbo - 17 novembre 2009 - ore 18,00

- Un anno duro anche per i produttori di cereali.

La produzione della Cooperativa Pantano di Tarquinia, una delle più importanti realtà cerealicole del Lazio è scesa dai 330-350 mila quintali degli anni scorsi ai 130 mila quintali del 2009.

"Siamo in una situazione di pre-fallimento - dice il direttore Antonio Ferroni - dovuta sia all'andamento nefasto del clima che al crollo dei prezzi al produttore. Abbiamo calcolato che, ai prezzi attuali, nel 2010, gli agricoltori che eseguiranno la semina rischiano di rimettere dai 160 ai 250 euro l'ettaro. La stagione 2008-2009 - aggiunge - è andata ancora peggio, con perdite ad ettaro superiori ai 300-350 euro".

A trasformare il 2009 un una delle stagione più nere nei 57 anni di storia della Pantano è stato dapprima il maltempo, poi il crollo del prezzo del grano duro seguito al boom dei 2 anni precedenti.

“Nel 2008 ha piovuto fino al 15 febbraio - spiega Ferroni all'Ansa - quindi molti soci non hanno seminato. Chi lo ha fatto, invece, non solo ha dovuto acquistare semi e concimi a costi che nel frattempo erano aumentati di un terzo, ma ha visto il raccolto diminuire del 50-55%. Contemporaneamente il prezzo del grano e sceso a 16,50-17 euro il quintale, circa il 30% in meno rispetto agli anni precedenti. Prezzo che, ad oggi, è ulteriormente calato del 20%”.

'Un ettaro di terreno a grano duro - spiega il presidente della Pantano Gianfederico Angelotti all'Ansa - produce circa 3 tonnellate. Ai prezzi attuali significa che il conduttore incassa 510 euro. Per la lavorazione pero' ne ha spesi 650-700. Questo perché la cerealicoltura è entrata in vortice perverso che potrebbe portarla all'estinzione. E i primi segnali si stanno già vedendo: le associazioni dei produttori consigliano agli associati di non eseguire la semina a febbraio prossimo”.

Le previsioni per il 2010 non sono rosee.

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