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Nel pomeriggio che ha visto la presentazione del libro
La Magia dell’Aia di Cosimo Piccolo, il futuro centro studi aquesiano della Mezzadria ha gettato alcune importanti fondamenta.
A quattro mesi di distanza dalla presentazione ufficiale presso l’amminisirazione provinciale a cura dell’assessore alla Cultura Fausto Furietti, è ora spettato al sindaco Alberto Bambini, all’assessore alla Cultura del Comune di Acquapendente Maria Letizia Squarcia e al coordinatore Stelvio Catena, togliere alcuni importanti veli.
Con obiettivo prioritario recuperare le radici storiche e culturali del territorio, esso svolgerà il ruolo di centro di documentazione di carattere scientifico.
Visto che, secondo gli intervenuti, la cultura mezzadrile di carattere secolare, può costituire valido volano per studiare il fenomeno agricoltura proiettato nel futuro.
Dalla testimonianza diretta del mezzadro locale Umberto Masini, si potuto comprendere come questa forma di conduzione dei fondi agricoli che per alcuni secoli ha caratterizzato l’economia dell’Italia centrale sia ufficialmente scomparsa nel 1982.
Ma è riuscita comunque a creare un sistema economico ed una cultura in grado di plasmare diverse generazioni. E serbarne la memoria è necessario perché senza di essa non c’è identità.
Il centro studi avrà anche e soprattutto questo valore. Riunendo l’attenzione delle memorie locali con quella di una forma di analisi storica e antroplogica. Perché, come si fatto comprendere a chiare note, la mezzadria fa parte della storia sociale italiana. Anzi è molto di più: una forma di biodiversità culturale.
Il Centro Studi sulla Mezzadria di Acquapendente nasce grazie al partenariato di Comune di Acquapendente, Provincia di Viterbo, Università della Tuscia, Università di Siena, Università di Perugia, Comune di San Casciano dei Bagni, Comune di Spello ed in particolare della Regione Lazio (presidenza Marrazzo) per l'interessamento dell'On. Giuseppe Parroncini, affezionato al territorio di Acquapendente ed al suo sviluppo
