:::::    
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Civitavecchia | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | TusciawebTV | Velina | Nonsololibri
Tutto casa  Tutto vacanze Tutto automobili  Tutto viaggi


Viterbo - Per dichiarazioni "infedeli" di Ires, Irap e Iva nei registri della società partecipata
Cev, l'agenzia delle entrate chiede 1,5 milioni di euro
Viterbo - 7 novembre 2009 - ore 12,30

- Cev, l'agenzia delle entrate contesta i bilanci e chiede un milione e mezzo di euro.

Ma non finisce qui. L'agenzia, infatti, contesta al Cev la mancata osservazione della normativa fiscale per il 2004-2007, per quanto riguarda le dichiarazioni dell'Ires, dell'Irap e dell'Iva.

La vicenda, come riporta l'edizione di questa mattina del Messaggero, si protrae dal 18 marzo scorso, quando nella sede del Cev si sono presentati uomini del nucleo della polizia tributaria della Guardia di finanza per stilare un verbale di quanto emerso dalle verifiche fiscali del 2007, ottenute passando al vaglio libri contabili, documenti sull'attività dell'impresa e registri.

L'analisi ha portato a scoprire che gran parte delle dichiarazioni Ires, Irap e Iva, continua l'articolo, non corrispondevano.

Inoltre che molte fatture su commissioni per la manutenzione del verde pubblico e forniture “sono state emesse per operazioni inesistenti - si legge in alcune parti del verbale riportato dall'articolo -. La loro contabilizzazione avrebbe creato elementi passivi fittizi e un conseguente credito d'imposta a compensazione dell'Iva a debito, inesistente”.

I controlli hanno permesso di rilevare “irregolarità nella conservazione dei libri contabili, un'insufficiente affidabilità delle procedure contabili adottate, tanto che di rado sono indicate in fattura gli estremi di ordine d'acquisto; non vengono mai indicati i preventivi per i lavori svolti, le descrizioni delle prestazioni sono molto generiche.

Molte di esse non richiamano e non sono corredate da documentazione giustificativa dell'effettuazioni delle prestazioni e dei lavori, e di conseguenza - si legge - lasciano dubbi sulla loro concreata, effettiva esecuzione.

Verbali in pugno, l'Agenzia delle entrate ha trasmesso al Cev gli avvisi di accertamento, reclamando circa 1,5 milioni di euro. La società è in liquidazione, quindi la cifra graverà sul principale azionista che è il Comune, che dovrà decidere la strada da intraprendere entro il 18 novembre.

Due le possibilità: pagare la cifra, usando lo sconto premiale previsto per gli evasori, avviando l'azione nei confronti di chi ha causato il danno. O proporre il ricorso agli avvisi stessi, che se sarà respinto dalla commissione tributaria provinciale, costringerà il Comune a pagare, per tasca dei contribuenti, fino a cinque volte tanto quanto accertato.

Copyright 2009 TusciaWeb - Chi siamo - pi: 01829050564