Riceviamo e pubblichiamo -
Porta Romana, l'Università della Tuscia, la stazione ferroviaria. I turisti increduli davanti a tanta bellezza. Le ragazzine americane ospitate dalle famiglie viterbesi che camminano come in un campus americano.
Il confine tra due città, altrettanto sobrie che opulente: la Viterbo medioevale e quella dei nuovi quartieri.
Eppure, proprio in questo angolo pacifico di mondo, impera la paura.
Via Tedeschi ore 19 esterno notte.
Il buio è un muro impenetrabile. Gli esseri umani diventano sagome minacciose. E' impossibile non calpestare gli escrementi dei cani o degli sbandati, che hanno eletto come proprio wc questa strada.
Barboni e ubriachi vi trovano sempre un anfratto losco dove riposarsi e fare i propri traffici.
Nessuno interviene. Nessuno parla. Nessuno protesta.
Mesi fa abbiamo spedito una lettera cortese a mezza giunta comunale di Viterbo.
Nessun intervento.
Eppure, questa giunta ha fatto della sicurezza la sua bandiera: ha persino vietato i cornetti la notte.
Nella pacifica Viterbo si è legittimato uno spaccato di folle anarchia, dove macchine incuranti dei divieti sfrecciano a velocità autostradali.
Che fare? Aspettare lo stupro di una ragazzina? Il morto per rissa? Il bambino schiacciato da un suv contromano?
Chi ne sarebbe il responsabile morale e politico? Piccola proposta di sopravvivenza: due lampioni!
Caro sindaco, facci vedere chi sei o, almeno, che ci sei.
Luca e Lucia Musella
comitato abitanti resistenti delle ex Ceramiche Tedeschi