Riceviamo e pubblichiamo
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A volte penso se è più utile indignarsi per un comportamento inqualificabile dei cittadini di questa città, ma anche di chi dovrebbe far rispettare le regole e non permettere ai furbi di poter prevalere sugli altri, o lasciare perdere fregandosene di tali atti.
Questa considerazione a fronte di un increscioso fatto a me accaduto nella giornata del 13 ottobre.
Nella tarda mattinata, cercando di parcheggiare la mia macchina in uno spazio riservato ai portatori di handicap in viale IV Novembre 10, all’altezza del numero civico 13/15, essendo in possesso di regolare permesso, ho trovando i posti occupati anche da chi non era in possesso di tale tagliando, ma la cosa incresciosa da una dipendente di questa amministrazione comunale, la quale aveva parcheggiato nella prima mattina, senza che nessuno la multasse.
Non potendo parcheggiare mi sono permesso di disturbare il centralino dei Vigili Urbani di Viterbo facendo presente quanto mi stava accadendo.
Il centralino con fare alquanto indispettito mi ha chiesto il cognome e se ero in possesso del permesso di portatore di handicap e che avrebbe provveduto ad inviare una pattuglia.
A distanza di un’ora nessuno si è visto (forse non avendo personale) e il sottoscritto è riuscito a parcheggiare solamente perché un altro portatore di handicap a ritirato la propria autovettura, ma l’autovettura priva di permesso è rimasta nel solito posto.
Quanto mi è capitato vuole essere una protesta di un libero cittadino che si è stufato di sopportare soprusi e ingiustizie, ma soprattutto una maleducazione oramai costante di questa nostra città, credo sia giunto il momento di indignarsi per anomalie che avvengono e che passano sotto silenzio.
Vorrei con questa mia, sensibilizzare chi di dovere a intervenire per modificare dei comportamenti che esulano dal vivere in una città civili della nostra società.
Rodolfo Rinaldi
