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Viterbo - Intervista a Serenella Ranucci, capolista regionale mozione Marino-Argentin
"Pari opportunità, no al nucleare e meritocrazia"
Viterbo - 20 ottobre 2009 - ore 16,30

Serenella Ranucci
- E' l'unica capolista donna nei ranghi del Pd. E promette di rinnovare la politica della Tuscia.

Serenella Ranucci, candidata nella lista regionale della mozione Marino-Argentin, ha le idee chiare. No al nucleare, sì alla green economy. E a un Pd sempre più indirizzato ai giovani e orientato al futuro.

Cosa si prova a essere l'unica capolista donna?
"Certo che il panorama offerto dalle liste dei candidati alle primarie non è confortante, in due anni abbiamo fatto notevoli passi indietro.

Alle prime Primarie, grazie anche all'impegno di Veltroni, fu garantita l'alternanza di genere anche tra i capolista, evidentemente poi nessuno si è preoccupato di  introdurre questo sacrosanto criterio di parità. Un peccato veramente, anche nella politica viterbese ci sono molte donne che meritavano di essere maggiormente valorizzate".

Pensi che il mondo femminile viterbese sia sottovalutato e non rappresentato a sufficienza?
"Anche a Viterbo, come in tutta Italia, le donne hanno difficoltà a vedere riconosciuto il loro valore. Alle tante donne che quotidianamente mettono in campo con successo i loro talenti purtroppo ne corrispondono pochissime nelle posizioni di vertice soprattutto nella Politica locale.

Anche il centro sinistra in questo non brilla, come non ricordare che nell’amministrazione provinciale Mazzoli non c’è neanche un assessore donna? Viene allora spontaneo chiedersi se Alessandro intenda esportare il modello “tutto al maschile” della sua amministrazione anche al Pd Regionale".

Qual è il motivo principale del tuo impegno per Marino?
"Senza dubbio l’attenzione che la nostra mozione dà alle pari opportunità, ai congedi parentali, è sicuramente uno dei motivi, così come il progetto rivoluzionario di costruire una società basata sul Merito, dove nessuno venga lasciato solo ma dove tutti possano ambire a dispiegare al meglio il loro talento senza essere “figli di…”.

C’è poi un tema fondamentale tutto interno alla struttura partito: le correnti, che in questi anni hanno dilaniato il Pd impedendo che si assumessero posizioni chiare. Anche a Viterbo.

Se chiediamo agli iscritti del Pd quali sono le posizioni che il partito ha assunto su tanti temi, a cominciare dalla Bioetica per finire con l’ immigrazione, passando per le Pensioni, nessuno sa rispondere perché non c’era una posizione ma tante posizioni diverse quanti sono i leader delle varie correnti. Le altre mozioni hanno al loro interno diverse correnti mentre Marino è l’unico chiaro. Noi vogliamo una sola corrente: quella dei circoli".

Quali contributi porta la Mozione Marino alla politica viterbese?
"A Viterbo la Mozione Marino non ha “Padri Nobili” per questo la prima mission che abbiamo è di rinnovare la Politica della Tuscia.

Ci sono poi i temi centrali del nostro programma: la green economy e un progetto di sviluppo che mette al centro la cultura ed il sapere possono essere le ricette giuste anche per la Tuscia. Eppoi, non dimentichiamoci che siamo gli unici che dicono un no netto al nucleare".

I giovani sono di casa nel Pd? E nella mozione Marino?
"Il Pd è nato per essere il partito del futuro, al progetto aderirono tantissimi giovani che sono stati via via allontanati dai “circoli chiusi” e dalle decisioni prese dall’alto. Insomma abbiamo reso la casa inospitale.

Quando a noi, il gruppo Tuscia per Marino è nato su Facebook ed è formato per gran parte da giovani. I nostri candidati lo dimostrano chiaramente: nelle nostre liste ci sono ben cinque, tra ragazzi e ragazze Under 30. Un vero e proprio primato se guardiamo le altre".

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