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Politica - Il premier è assediato dalle critiche ma già pensa al contrattacco
Berlusconi: "Mi vogliono far fuori"
Viterbo - 5 ottobre 2009 - ore 12,45

Silvio Berlusconi
- Clima teso, anzi tesissimo, a Palazzo Chigi a causa del lodo Alfano.

Il premier Berlusconi ieri si è sfogato: “Si sono messi in testa di farmi fuori, dobbiamo rispondere”.

A far infuriare il Cavaliere, più della manifestazione di piazza del Popolo, è stata la concomitante condanna al maxirisarcimento da 750 milioni di euro nei confronti della Cir per il Lodo Mondadori. Una sentenza che, nei ragionamenti che il premier ha fatto con i suoi, porta soltanto in una direzione: “Vogliono farmi chiudere”.

Raccontano che Berlusconi si sia infuriato per un verdetto che sente profondamente ingiusto e che assolutamente non si aspettava: “È stato un fulmine a ciel sereno”.

Chi gli ha parlato in queste ore lo descrive diviso tra la tentazione di mollare tutto e la rabbia che lo spingerebbe a una dura reazione, nella convinzione che “più mi attaccano e più mi rafforzano”. Tra i consiglieri ormai c’è chi è certo che, se messo con le spalle al muro da una bocciatura del lodo Alfano, il premier davvero possa tentare la carta del ricorso al “giudizio del popolo”, dimettendosi e chiedendo a Napolitano lo scioglimento delle Camere. Su quest’ultima ipotesi Berlusconi sarebbe anche sicuro di portarsi dietro Gianfranco Fini.

La convinzione che si sta facendo strada infatti è che la Consulta si avvii a bocciare il lodo, imponendo una legge costituzionale per stabilire l’immunità processuale delle alte cariche dello Stato mentre il lodo Alfano è stato introdotto con legge ordinaria.

“E’ un attacco concentrico e lungo più direttrici - commenta Fabrizio Cicchitto - che vanno dal gossip, all’evocazione degli attentati di mafia del ‘92, ad altro ancora che si prepara. E, adesso a questa sentenza civile dalle proporzioni inusitate”.

Tra gli uomini di Berlusconi c’è anche la convinzione che, in fondo, la forza del premier nel Paese non solo sia intatta ma anche in crescita.

“C’è uno scollamento drammatico tra la politica che viene rappresentata nei giornali - spiega Gaetano Quagliariello - e quello che pensano i cittadini, la gente per strada. Non a caso Berlusconi, quando va a all’Aquila o a Messina, viene applaudito, lo accolgono come un salvatore”.

I sondaggi del premier sarebbero incoraggianti, ragione in più per affidarsi a una carta estrema come le elezioni anticipate. Anche se una vecchia volpe come Pier Ferdinando Casini, a sentir parlare di elezioni, sente puzza di “bluff”.

C’è poi la partita della Rai. “Quello di Annozero è stato un attacco ignobile”, ha detto venerdì durante il Consiglio dei ministri a proposito della puntata che aveva come ospite la escort Patrizia D’Addario.

Il Cavaliere ha apprezzato la puntata di Bruno Vespa, ma è ormai convinto che si tratti di passare al contrattacco, magari forzando il palinsento Rai con una nuova trasmissione.

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