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Gradoli - Madre e figlia scomparse - Faccia a faccia lampo tra i due accusati
Ala e Paolo non rispondono
di Stefania Moretti
Viterbo - 1 settembre 2009 - ore 15,15

Ala Ceoban
Paolo Esposito
Pierfrancesco Bruno
- Faccia a faccia lampo per Ala e Paolo.

E' durato poco più di quindici minuti il confronto tra Paolo Esposito e Ala Ceoban. Il tempo di avvalersi, entrambi, della facoltà di non rispondere.

Da quando sono stati arrestati, con l'accusa di aver ucciso Tatiana ed Elena Ceoban, i due amanti non si erano più rivisti.

Questa mattina sono comparsi alle 9 davanti al pm Renzo Petroselli, assistiti dai loro legali, Pierfrancesco Bruno e Fabrizio Berna per Ala, Mario Rosati ed Enrico Valentini per Paolo.

Il confronto si è tenuto nell'aula del Gip Cialoni. "Ma solo per esigenze di strumentazione tecnica - assicura Bruno, avvocato di Ala -. Nell'aula del Gip c'erano le apparecchiature per la registrazione che ci occorrevano. Ma la Cialoni non era presente al confronto".

Pochi incroci di sguardi e nessuno scambio di parole tra Ala e Paolo. Un silenzio che i due hanno mantenuto anche col pm.

"Ala si è nuovamente avvalsa della facoltà di non rispondere - dice il suo avvocato, Bruno -. Ed Esposito ha fatto altrettanto. Quando il pm gli ha chiesto se aveva qualcosa da dichiarare, ha detto che nemmeno lui voleva dire nulla. E tutto è finito così".

Il confronto, come anticipato dal pm Petroselli, avrebbe dovuto riguardare la relazione sentimentale tra Ala e Paolo e la presenza di Ala a Gradoli nei giorni della scomparsa di Elena e Tatiana. Argomenti dei quali, secondo l'avvocato Bruno, si è già parlato a sufficienza.

"A queste domande è già stata data una risposta - afferma il legale -. Capisco che la Procura speri di poter "strappare" una confessione a Paolo e Ala, ma cosa si pretendeva da questo confronto? Che ammettessero cose che si sanno già?.

Il problema è che Ala e Paolo hanno fornito dichiarazioni non attendibili, in un primo momento - aggiunge l'avvocato - e ora ne pagano le conseguenze.

Ma ci sono molte circostanze che possono giustificare le loro affermazioni non assennate.

Esposito, da un giorno all'altro si è visto togliere la figlia e finire in carcere con un'accusa di omicidio. Lo si può capire, se non ha subito detto la verità. Ma ora la procura pretende di avere una confessione, tanto da Paolo, quanto da Ala. Rinviateli a giudizio e cominceranno a parlare".

Intanto domani verranno nominati i consulenti di parte per l'avvio dell'incidente probatorio.

"Il Gip ha convocato il perito che eseguirà gli accertamenti irripetibili sulle macchie di sangue - spiega Bruno -. Dopodiché saranno nominati i consulenti di parte, della difesa e dell'accusa, che seguiranno il perito nelle sue analisi.

Per avere i risultati occorrerà un minimo di 60 giorni. Poi sarà fissata l'udienza per esporre i risultati e tutto finirà agli atti".


Madre e figlia scomparse
Dossier Gradoli

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