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Viterbo - L'Arci interviene sui volantini e le scritte apparse stanotte - Tutti i commenti
"La partecipazione la miglior risposta al razzismo"
Viterbo - 24 settembre 2009 - ore 16,30

Le scritte e uno dei volantini firmati Casa Pound
La scritta contro Fortuna, Picchiarelli e Ascanio Celestini in via del Genio
I volantini firmati Casa Pound sui muri della città
Imbrattato anche il cinema Genio e sotto l'entrata della sede dell'Arci
Riceviamo e pubblichiamo - Sono costernato ed allibito per come si trasforma, o meglio per come sta degenerando la nostra società.

Tutta la mia solidarietà a Celestini a Fortuna e al collega Picchiarelli.

L'ingiuria e l'offesa, anche firmata, denota l'onda xenofoba che viene interpretrata oggi, con l'aiuto di provvedimenti legislativi, in un senso politico da pensiero unico: L'intolleranza è frutto del tempo, del quotidiano che ci raccontano gran parte dei media normalizzati.

Vigliacco e barbaro l'ingiuriare il collega Picchiarelli da sempre impegnato in ogni dove nella sensibilizzazione sui temi del razzismo anche prendendo spunto dalla malattia per fargli ancora più male.

Tutto questo, conoscendolo, lo rafforza, se possibile, nelle sue convinzioni!

Infine un invito ad andare avanti all'Arci e a quanti organizzati e non, sul confronto democratico, per lavorare sull'integrazione e contro l'intolleranza.

Aldo Fabbrini
Assessore Provincia di Viterbo


Non bastavano i volantini di stampo razzista. Non sono bastate le scritte sui muri contro Picchiarelli, Fortuna e Celestini, ai quali va la nostra più completa solidarietà.

No, gli stessi che ieri avevano imbrattato i muri di Viterbo oggi ci hanno fatto trovare un’altra sorpresa, aggiungendo agli insulti anche le offese.

Conosciamo bene l’assessore Picchiarelli, al quale siamo vicini in questo momento, e sappiamo che è persona troppo intelligente per dar credito a gente che, evidentemente a corto di argomenti dialettici, non vede altra strada che quella di imbrattare i muri riempiendoli di becere offese.

Ed è proprio questa l’arma che bisogna usare contro queste persone: l’intelligenza.

Le scritte infamanti sui muri non rappresentano altro che un atto di vigliaccheria e come tale vanno considerate, mentre l’offesa dell’altro, oltretutto prendendo come spunto la malattia, è semplicemente l’esternazione massima della barbarie e dell’ignoranza.

A questa gente va risposto con intelligenza, continuando, insieme a tutte le forze democratiche, a confrontarci sul terreno della democrazia ed a lavorare per l’integrazione e il rispetto della dignità umana, contro ogni deriva razzista e contro l’intolleranza.


Partito dei Comunisti Italiani
Federazione di Viterbo


Riceviamo e pubblichiamo - "L'attacco all’Arci di Viterbo segna un preoccupante salto di qualità nel clima di intolleranza e violenza razzista che dilaga oramai in tutto il Paese".

"Impressiona che un'associazione di estrema destra come Casapound rivendichi pubblicamente gli ignobili volantini distribuiti questa mattina nel capoluogo della Tuscia.".

Basta con la politica della minimizzazione e degli appelli verbali, occorrono segnali concreti per stroncare questa pericolosa spirale.

Roberto Morassut
Segretario del Pd Lazio.


Ho appena letto dell'accaduto riguardo ai volantini contro Ascanio Celestini e le successive dichiarazioni del responsabile di Casapound Viterbo Nicola Zanobi.

Tralascio le cosiderazioni che potrei fare riguardo quanto viene esposto nel volantino, vorrei solo fare una considerazione sulll'accusa che viene fatta a Celestini, e cioè di fare soldi sulla pelle degli immigrati.

L'accusa che viene fatta ai cosiddetti artisti soprattutto "di sinistra" (ma cosa vorrà dire poi) è roba vecchia: quella di fare soldi con le loro doti artistiche, quasi che il guadagnare facesse perdere "purezza" alla loro arte.

Ne hanno parlato in molti, qualcuno ci ha anche scritto una canzone facendo quasi una confessione al pubblico (Guccini con L'avvelenata, Vecchioni con Luci a San Siro, ma se ne potrebbero citare altri), ma qui addirittura si accusa Celestini di speculare sulle disgrazie di qualcuno.

Beh, allora possiamo accusare De Andrè di aver speculato sulle prostitute quando cantava Via del Campo oppure accusare Venditti di aver scritto Sara sfruttando il problema delle ragazze madri o ancora accusare Polanski di aver sfruttato il dramma degli ebrei per il suo Il Pianista, oppure accusare Marco Paolini di aver guadagnato sui morti del Vajont, ma potremmo continuare all'infinito.

Ognuno fa il lavoro che sa fare: i registi dirigono film, i cantanti scrivono e cantano canzoni, gli autori ed attori teatrali scrivono e recitano le loro opere.

Perché fanno questo? Perché è il loro lavoro, perché ci vivono, perche guadagnano dei soldi, certo, come tutti noi che lavoriamo per vivere una vita dignitosa; ma in quanto artisti hanno il dovere di testimoniare, di far aprire gli occhi ad un'opinione pubblica sempre più distratta, sui drammi del presente. Se non ci fossero persone come Ascanio Celestini a testimoniare la condizione degli immigrati in Italia, chi lo farebbe

Chi informerebbe l'opinione pubblica di quello che accade prima degli imbarchi in Libia, dopo gli sbarchi a Lampedusa, durante le traversate del Mediterraneo di quei disperati? I telegiornali forse? Lasciamo perdere...

Teniamoci stretti Ascanio Celestini e chissà che, a forza di gocce nel mare, la nostra società diventi un pochino migliore di quella che è.

Sandro Cantoni


Le squallide scritte contro Ascanio Celestini, Fortuna, Picchiarelli e l’Arci sono la dimostrazione che la violenza politica a Viterbo, seppure in questo caso espressa a parole, è un problema sociale tutt’altro che risolto.

Sbaglia quindi chi lo vede un fenomeno del momento, sbaglia chi lo minimizza interpretandolo come un segno di un clima tutto nuovo. In realtà, più che di un problema di “clima” si deve parlare di un problema di “paesaggio politico”.

Si tratta di una vecchia storia e, a nostro avviso, di una storia preoccupante. Si tratta di qualcosa di strutturale che deve essere affrontato dalle istituzioni una volta per tutte, con la massima serietà, qualcosa che ci coinvolge tutti.

Chi si ricorda la discussione pubblica di qualche anno fa sulla violenza politica a Viterbo, dopo l’appello di Ricci e Galeotti, sa bene di cosa stiamo parlando. Lì già si faceva riferimento a una serie di aggressioni da parte di gruppi di estrema destra a giovani di sinistra. Aggressioni violente,che hanno lasciato il segno nella vita di ragazzi normali. Ne abbiamo discusso, sono intervenute associazioni, politici, semplici cittadini. A quanto pare inutilmente.

Nella violenza di queste scritte, quindi, di nuovo, non c’è nulla. Se non la denominazione dei gruppi di violenti e la loro capacità di organizzazione.

Ricordiamo pure che a margine di quei fatti, qualcuno diceva che però, in un contesto democratico, anche i giovani di estrema destra hanno bisogno di esprimere le loro posizioni e le loro idee, anche loro hanno bisogno di spazi. Noi non potevamo che rispondere che era giusto, da un punto di vista democratico. Oggi però dobbiamo dire che abbiamo sbagliato, che non è stato così.

E lo diciamo con profondo rammarico. Gli spazi li hanno ottenuti, la loro presenza la stanno esprimendo, ma queste scritte testimoniano che si tratta di una cultura antidemocratica e violenta: la solita cultura fascista. E confermano quelle che erano allora le peggiori previsioni.

Le istituzioni non possono continuare a ridimensionare questi fenomeni, a guardarli gravi ma comunque limitati e contingenti. Occorre una discussione pubblica, servono momenti di elaborazione, interventi sociali significativi. Serve, innanzitutto, consapevolezza della gravità della cosa e, poi, bisogna cambiare una volta per tutte lo “stato delle cose”. Altrimenti? Altrimenti non possiamo che stare ad aspettare il fatto violento, magari contro l’immigrato o l’omosessuale, come sta succedendo a Roma e in altre parti d’Italia; o contro un semplice ragazzo con i capelli lunghi, come è successo qualche anno fa, proprio a Viterbo.

Quelle scritte inquietano chi conosce Viterbo e meritano posizioni ferme e rigore civile. Il silenzio e l’apparente calma possono diventare complici.

Non facciamo che queste scritte diventino violenze reali.

Antonello Ricci
scrittore

Manuel Anselmi
sociologo


Prima di tutto voglio esprimere la mia solidarietà all’Arci, ad Ascanio Celestini, a Giuseppe Picchiarelli ed a Riccardo Fortuna, presi di mira dalla ignobili scritte comparse sui muri della città. Si tratta di un episodio da condannare senza riserve.

Così come va stigmatizzato il volantino firmato Casa Pound, affisso sui muri e gettato nella sede dell’Arci, che esprime un atteggiamento di rifiuto e di chiusura figlio del clima che si respira in questi nostri tempi.

Questi sono i frutti culturali della risposta ferocemente propagandistica e del tutto inadeguata alla realtà dei problemi condensata nel cosiddetto “pacchetto sicurezza”. Questo è il segno del degrado al quale si è giunti soffiando sul fuoco della paura.

Chiedo al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale e, quindi, al Consiglio tutto di esprimere la indignazione e la condanna di tutta la città per i gesti compiuti e per i contenuti che con essi si vogliono trasmettere. Viterbo deve respingere ogni violenta intolleranza e aprirsi al futuro nel modo ben rappresentato dallo slogan delle iniziative promosse dall’Arci in questi giorni (tra le quali lo spettacolo di Celestini) e riassunte nello slogan “Io accolgo”.

Enrico Mezzetti
Sinistra e Libertà


Il Movimento studentesco TusciainProtesta esprime la propria solidarietà all’Arci di Viterbo, ad Ascanio Celestini e Rifondazione Comunista, vittime degli insulti comparsi questa notte e rivendicati da Casa Pound Viterbo.

Il nostro rammarico si aggiunge alla preoccupazione per il ripetersi ormai da molto tempo di questi atti che regolarmente rimangono impuniti.

Nonostante i provvedimenti sulla sicurezza ed il decoro pubblico che hanno costretto i comuni cittadini a morigerare ulteriormente costumi già di per sé tali,ci ritroviamo ancora una volta di fronte ad atti di vandalismo ed intolleranza che non provengono di certo da “un panino mangiato sulle scale del duomo”.

L’accaduto diventa surreale se si pensa che a “vigilare” sulla sicurezza dei cittadini con le ronde sembrano essere - in alcune realtà provinciali – persone della stessa area politica di coloro che rivendicano gli atti vandalici della scorsa notte e che impunemente ancora una volta seminano odio e paura.

Chiediamo alle autorità e alle istituzioni di vigilare affinché tali episodi non debbano più verificarsi; chiediamo - ora si - più sicurezza, chiediamo di essere difesi dalla deriva xenofoba originata dall’ignoranza che questi gruppi di facinorosi seminano incontrastati per la città nella totale indifferenza di quanti – loro si- sono responsabili della nostra sicurezza.

MovimentoTusciainProtesta


Esprimiamo la nostra piena solidarietà agli organizzatori e promotori delle iniziative per la “Setimana contro il razzismo” e a quanti sono stati ingiuriati ed offesi dagli attacchi apparsi sui muri della città di Viterbo, Arci e Caritas in primo luogo.

Quanto accade in questi giorni dimostra come esiste una deriva culturale alla quale occorre rispondere con solerzia e coesione; è indispensabile che le istituzioni si facciano garanti e portavoce del rispetto che si deve a chi, con professionalità e impegno civile, difende e accoglie persone in difficoltà, senza chieder loro la provenienza o la nazionalità.

In nome di una umanità che non conosce frontiere né bandiere.
La barbarie e l'ignoranza sono un pericolo per la convivenza civile che occorre contrastare con ogni mezzo.

Umberto Cinalli
Presidente dell'Associazione per la Sinistra della Tuscia


“A Picchiarelli, Fortuna e Celestini va tutta la nostra solidarietà per i vili attacchi intimidatori subiti”.

“Quanto accaduto questa notte – aggiungono - deve far riflettere. E’ stata colpita ancora una volta la libertà di espressione in un clima di intimidazione che cresce e che sarebbe un errore sottovalutare.

Per questo, facciamo appello a tutte le forze democratiche: è necessario mantenere alta l’attenzione su questi fenomeni e fermare chi con la prepotenza e l’intolleranza intende imbavagliare le voci libere e impedire il diffondersi di valori quali l’integrazione e la solidarietà sociale”.

Ivano Peduzzi
capogruppo del Prc alla Regione
Mario Ricci
segretario delle federazione provinciale di Rifondazione di Viterbo


Stanotte sono comparse in tutta la città – in particolare vicino alla sede dell’Arci Viterbo e vicino al cinema teatro Genio- delle scritte ingiuriose nei confronti degli organizzatori della “Settimana contro il razzismo” e di Ascanio Celestini, testimonial della campagna nazionale  “Il razzismo è una brutta storia” promossa dall’Arci e Feltrinelli Editore che vede stasera la prima tappa Viterbo.

Oltre alle scritte, le mura della città sono state ricoperte da volantini che distorcono e strumentalizzano un tema, quello delle migrazioni e dei rifugiati, molto più complesso e doloroso.

In questi giorni le associazioni che aderiscono alla rete provinciale Io accolgo hanno promosso un punto di informazione e di sensibilizzazione su queste tematiche, raccogliendo numerose adesioni. Questa sera il teatro Genio sarà pieno per lo spettacolo di Ascanio Celestini. Tale partecipazione è il segno che queste iniziative non sono solo eventi culturali, ma messaggi chiari di opposizione alle politiche restrittive e criminalizzanti nei confronti dei migranti.

La risposta a chi vuole seminare razzismo e paura è anche l’assemblea pubblica della rete Io accolgo che si terrà domani 25 settembre alle ore 17,30 presso la Sala del Consiglio della Provincia di Viterbo. Alla paura e all’ignoranza si risponde con l’informazione e con la creazione di spazi di partecipazione.

Arci Viterbo


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