Merito anche e soprattutto della proposta culturale presentata dal museo della città, dal titolo “La ceramica ad Acquapendente”.

“In occasione di questo importante appuntamento - sottolinea l’architetto Renzo Chiovelli, curatore assieme a Francesca Fiorentini del promotional event, in collaborazione con il centro commerciale naturale il Barbarossa e l’associazione Aquesio Futura - abbiamo inaugurato una mostra ceramica nelle vetrine del centro storico dedicata in questa prima edizione alla ceramica ad Acquapendente nel Novecento.

Le opere esposte appartengono alla produzione Fuschini-Rosa, fabbrica attiva ad Acquapendente dal 1926 al 1970, e provengono dalla “Collezione rosa” donata da Agnese al Museo della Città e dalla collezione privata di Claudio Ronca”.

Collocabili in un arco di tempo che va dal tardo Medioevo fino al Novecento, la collezione è il frutto di un percorso artistico del quale si cominciano ad avere testimonianze scritte a partire dal 1859 grazie alle tracce lasciate dai Fratelli Romeo e Renato Pizzinelli (ziri, piatti, pignatte e vasellame).

Proseguendo con Domenico Fuschini ed Elia Rosa che aprono una vera e propria “fabbrica” nell’attuale Convento di San Francesco (sede della Riserva Naturale Monte Rufeno).

In un periodo che orientativamente termina nel 1940 si formarono artisti locali del calibro di Mario Vinci (pittore, scultore, ceramista), Osvaldo Polacco e Cesare Del Francia che nel 1949 fondarono la “Bama”. Due anni prima aveva visto la luce la Società “Casa” con Elia Rosa, Enrico Crisanti e Domenico Mastroianni tutti magistralmente “artisticamente insieme”. E venti anni dopo la Società Sca.

Con tocchi artistici di qualità provenienti dalle mani di Cesare Del Francia, Franco Rappoli e Luisa Mezzadonna. Terrecotte Ceramiche Olimpia di Sergio Pietrella e Giulio Banella a partire dal 1990 continuano un percorso. Maestoso, affascinante e intrigante allo stesso tempo.