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Santa Rosa - Il presidente del Sodalizio Mecarini mostra i nuovi ciuffi e spallette
"Impaziente di vederli sfilare il 3 settembre"
di Paola Pierdomenico
Viterbo - 25 agosto 2010 - ore 3,15

Il presidente del Sodalizio Massimo Mecarini mostra le nuove spallette
- A entrare nella chiesa della Pace ti assale un odore di cuoio. All'inizio non si comprende l'origine di quel profumo. Basta spostare un po' lo sguardo per capirlo.

Immacolati. Riposti uno sull'altro. Con sopra, ricamato a mano, un numero rosso su uno sfondo bianco.

Sono le spallette e i ciuffi che si rinnovano dopo 25 anni e che si preparano a raccogliere il sudore dei Facchini e a proteggerli dal dolore, quando la sera del tre settembre, trasporteranno, con devozione, la loro piccola Santa per le vie della città.

“Sono molto soddisfatto di questo cambiamento – esordisce Massimo Mecarini, presidente del Sodalizio dei Facchini –. La decorazione è stata realizzata da un artigiano viterbese e credo sia stato fatto un ottimo lavoro.

Abbiamo realizzato i nuovi supporti – continua – con il contributo di un'azienda viterbese e, soprattutto di un amico che ci è stato sempre vicino e che, nei prossimi giorni, avremo modo di ringraziare come si deve”.

La sostituzione, che avviene dopo un quarto di secolo, ha portato a una serie di novità nella realizzazione dei ciuffi e delle spallette. “Entrambi, naturalmente, sono stati fatti in cuoio – continua Mecarini – e come imbottitura abbiamo usato il neoprene, un materiale adatto alle sollecitazioni del peso”.

Diversi gli accorgimenti scelti per ridurre lo sforzo dei Facchini. “Abbiamo cercato una serie di espedienti – afferma il presidente – per agevolare i Facchini, scegliendo per l’interno un materiale che fosse più resistente, ma allo stesso tempo più leggero.

Nella spalletta, inoltre, è stato fatto un incavo che si adatta al collo per aderire meglio alla sua forma – afferma -. Ed è particolare, anche, che le spallette rassomiglino a dei piccoli ciuffi”.

Al di là delle caratteristiche tecniche, è un altra la particolarità delle nuove spallette. “Il numero è affiancato da una lettera – dice Mecarini – che contraddistingue il ruolo dei Facchini.
Accanto alla cifra – continua il presidente – c’è, infatti, un’iniziale : la L che indica leva. Poi la A sta per aggiuntiva, la F per fissa, la C per cavalletto e la S per stanghetta”.

Con questa sostituzione che fine faranno i vecchi ciuffi? “Chi smette di far parte della formazione – dice il presidente – ha la possibilità di portarsi a casa il ciuffo. Capita che alcuni Facchini si lamentino di non averlo ritirato in passato. Chi non lo avuto è solo perché, questa consuetudine, che abbiamo introdotto dal 2007, prima è stata applicata solo saltuariamente”.

In tutto, quindi, sono stati realizzati 63 ciuffi e 78 spallette. “Li abbiamo fatti quasi contati – rivela Mecarini -. Naturalmente ci sono modelli di scorta, ma per il resto non esistono esemplari in più che possano essere regalati o distribuiti a chi non faccia parte della squadra. Anche l'artigiano che li ha realizzati, per esempio, sa che non può venderli a chiunque. Chi vuole avere questi due oggetti deve chiedere un'autorizzazione al Sodalizio”.

Perché tanta magia intorno ai due dei simboli di Santa Rosa? “Per un viterbese avere una spalletta e, soprattutto, un ciuffo – dice commosso – è una cosa molto importante. Credo per loro significhi far parte, in qualche modo, dei Facchini ed essere loro vicini. Qualora ce ne sia bisogno, perché già lo sono moltissimo.

Sono soddisfatto per questo cambiamento – conclude il presidente –. Volevamo lasciare un segno, facendo una cosa che fosse bella e allo stesso tempo funzionale. Sono impaziente di vederli sfilare la sera del tre settembre”.

Rinnovamenti a parte, il Trasporto non è mai perso di vista. Ieri, hanno preso il via le cene tecniche. Questa sera il secondo appuntamento. Nell’occasione sono distribuiti i compiti ai diversi reparti della formazione.

Giovedì 26 agosto, poi, appuntamento con la riunione di sicurezza in Prefettura e, pochi giorni prima del tre settembre, le prove di illuminazione della Macchina per assicurare che Fiore del Cielo brilli per le vie di Viterbo.


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