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Giallo di Gradoli - L'avvocato Valentini torna alla carica
"Erika e Paolo devono vedersi di più"
Viterbo - 8 agosto 2010 - ore 1,30

Enrico Valentini, uno degli avvocati di Paolo Esposito
- "Erika e Paolo devono vedersi di più".

Enrico Valentini torna alla carica.

L'avvocato di Paolo Esposito non riesce a rassegnarsi al fatto che, in 13 mesi, il suo assistito e la figlia di sei anni si siano visti appena due volte.

"L'ultima è stata tre giorni fa - dice il legale -, ma non ci basta. Da maggio ad agosto, padre e figlia non si sono mai incontrati. Direi che è decisamente troppo, se si considera che, per ottenere queste due visite, Paolo ha fatto due scioperi della fame ed è finito in ospedale".

Quella di Valentini e del suo collega alla difesa di Esposito, Mario Rosati, è una battaglia iniziata nell'estate 2009, quando l'elettricista di Gradoli finì in carcere con l'accusa di aver ucciso Tatiana ed Elena Ceoban.

Venti giorni dopo il suo arresto gli fu revocata la patria potestà sulla piccola Erika, avuta sei anni prima dalla relazione con Tatiana. Da quel momento in poi, Rosati e Valentini faranno il possibile per sollecitare il Tribunale dei minori, anche attraverso il tutore della bambina, Luigi Buzzi, sindaco di Gradoli.

"Abbiamo fatto tutto ciò che era in nostro potere - spiega Valentini -, compresa la protesta davanti al tribunale, con Enrico e Maria Esposito. Per tutta risposta, ci hanno accusati di spettacolarizzazione, ed Erika è ancora lì, nella casa famiglia di Bagnoregio. Completamente sola. Può vedere una volta alla settimana, per un'ora, i nonni paterni. Può incontrare la nonna materna. Ma il padre no. Se non una volta ogni tre mesi... non può essere questo il bene di Erika".

Sul corpo della piccola, tra l'altro, il padre avrebbe notato dei lividi, durante la visita di tre giorni fa, in carcere. Ma l'avvocato Valentini minimizza.

"Esposito, giustamente, si è preoccupato - dice l'avvocato -. Ma è molto probabile che la piccola si sia fatta male giocando. Non c'è alcun motivo, almeno finora, per ritenere che Erika sia stata vittima di maltrattamenti".

Valentini è amareggiato anche e soprattutto dalla lentezza del Tribunale dei minori. "E' esasperante - afferma -. Il 15 marzo scorso abbiamo presentato un'istanza, richiesta in provvedimento d'urgenza, e ancora non abbiamo ricevuto risposta. Il 18 maggio l'avvocato Bosco, legale rappresentante i genitori di Paolo, ha chiesto che Erika potesse trascorrere un breve periodo di vacanza con i nonni. Ma anche lì, niente.

Volevamo solo che la piccola, prima della fine dell'estate, potesse andare almeno una volta al mare. Ma, evidentemente, qualcuno pensa che sia meglio rinchiuderla in un istituto...".


Madre e figlia scomparse
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