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Provincia - Ancora incerta la formazione del consiglio
Mantuano e Ciancolini, svelato il mistero
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 11 aprile 2010 - ore 5,50

Gemini Ciancolini
-Ventiquattro consiglieri per la Provincia. Gli eletti. Entro venti giorni il loro debutto nel primo consiglio targato Marcello Meroi. Ma non è detto che nel frattempo la squadra non cambi. In virtù dei ricorsi presentati al Tar.

Due in particolare. Gianluca Mantuano per il Pdl e Gemini Ciancolini nel Pd. Errori materiali, sostengono i due, hanno causato all'esponente Pdl la retrocessione da primo degli eletti a Viterbo a secondo dei non eletti.

E non si tratta, come qualcuno ha detto, solo di un discorso personalistico, legati a voti di preferenza. Perché al Pdl sarebbero stati attribuiti voti in meno. La domanda è: a chi sono andati?

E inoltre: interessano solo Mantuano e il partito di centrodestra o ci sono altri in ballo? Per i diretti interessati, la risposta è la seconda. Perché potrebbe rientrare in gioco Ciancolini (Pd), mettendo a rischio Giulio Ferrara di Sinistra e Libertà.

Tutto per un banale errore di trascrizione sul verbale della sezione venti di Viterbo. Nella pagina dei risultati finali, l'elenco dei partiti è corretto fino al numero sette. Dall'otto in poi, i nomi delle liste non corrispondono più con la loro posizione numerica ufficiale.

Il Pdl che doveva essere al numero otto passa al numero quindici. E il punto è proprio questo. Gli eletti (e quindi i voti ai partiti), sono stati proclamati in base al numero effettivo in cui dovevano trovarsi le liste e non seguendo l'ordine (errato) della sezione venti.

Infatti il Pdl ha preso le diciassette preferenze della lista numero otto (Lega Lazio). Resta da chiarire dove siano andati i 237 voti del Pdl.

A rigor di logica, visto che per gli altri è stato così, secondo coloro i quali hanno fatto ricorso, sarebbero stati attribuiti alla lista numero quindici. Rifondazione Comunista.

Questo spiegherebbe come mai in un primo momento le liste che sostenevano Raffaele Saladino si trovavano con due consiglieri, ma dopo la proclamazione del tribunale sono passati a tre. Quei voti potrebbero avere fatto la differenza, facendo aumentare la percentuale complessiva della coalizione. Saranno i ricorsi a chiarirlo.

Il Tar lo dovrà stabilire. E se dovesse essere così, rimarrà una domanda. Come mai per un errore materiale, quasi una svista, non si è proceduto a correggerla, magari convocando i presidenti di seggio ed evitando il ricorso al tribunale?

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