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Giallo di Gradoli - Dopo settimane di sciopero della fame per rivedere la figlia
Esposito trasferito dal carcere in ospedale
Viterbo - 11 aprile 2010 - ore 11,10

Enrico Valentini
- Paolo Esposito finisce in ospedale dopo settimane di sciopero della fame.

L'elettricista di Gradoli è in carcere dal primo luglio ed è stato rinviato a giudizio con l'accusa di duplice omicidio e occultamento di cadavere. Le vittime, i cui corpi non sono stati ancora trovati, sarebbero la convivente Tatiana Ceoban e la figlia Elena.

“Ieri a ora di pranzo i medici del carcere di Mammagialla – afferma l'avvocato di Esposito, Enrico Valentini – hanno deciso di trasportare Esposito a Belcolle, nel reparto protetto. Evidentemente le sue condizioni sono precipitate.

Ha perso una quindicina di chili, dopo settimane di sciopero della fame finalizzato a rivedere la figlia. Sono nove mesi che Esposito non vede più la bimba. Tutto questo mi sembra inaccettabile e impensabile. E' un atteggiamento inconcepibile di chi è preposto a decidere”.

Per l'avvocato Valentini non ci sono ragioni per cui Esposito non possa vedere la figlia Erika.

“Mi sembra che si tratti solo di una impuntatura contro di noi che abbiamo alzato la voce – afferma l'avvocato -. Esposito è in uno stato di prostrazione grave. Ieri lo è andato a trovare l'avvocato Mario Rosati. Esposito non sta bene. Anche i suoi genitori sono preoccupati. Noi non sappiamo più cosa fare. Riandremo a parlare con la segreteria del ministro della Giustizia per fare presente la situazione”.

E poi una domanda pesante.
“Mi sembra che qualcuno abbia già condannato Esposito prima del processo. Ma io domando: se verrà giudicato innocente con chi si dovrà rivalere?”.


Madre e figlia scomparse
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