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Crollo del comune di Montefiascone - I quattordici dimissionari replicano all'ex sindaco Danti - Fotocronaca
Voglia di grosse koalition
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 13 aprile 2010 - ore 2,30

Luca Bellacanzone
Gabriele Capotosto
Enrico Centaro con Cimarello
Luciano Cimarello
Maurizio Minciotti
Raffaele Morleschi
Davide Petretti
- Grossa coalizione come in Germania o comitato di liberazione da Andrea Danti? A Montefiascone la domanda è aperta, anche se chi promuove l'iniziativa, i quattordici consiglieri (Pdl e Pd) che dimettendosi hanno fatto cadere l'amministrazione, propendono più (almeno ufficialmente), per la prima ipotesi.

Hanno ascoltato le accuse del primo cittadino prendendosi qualche giorno per metabolizzarle e ieri hanno replicato. Ma se il presente è tutto un rispedire al mittente le accuse, è il futuro la vera novità.

Anticipata da Maurizio Minciotti. “Quando torneremo alle elezioni – spiega – ci presenteremo con una lista che sarà come la grossa coalizione, senza scomodare un esempio importante come quello della Germania. Un raggruppamento che includa persone in grado di operare per superare le difficoltà, quindi a termine mandato, riportato Montefiascone al livello che merita, ognuno sarà libero di prendere la strada che vuole”.

Un ritorno alle urne che potrebbe avvenire anche prima del previsto. Se il Governo varerà un decreto per far votare a Bologna, anche Montefiascone potrebbe tornare al voto tra ottobre e novembre di quest'anno e non a giugno del prossimo. In ogni caso, ci sarà una coalizione con dentro il Pdl, almeno la parte avversa a Danti e parte della sinistra, Pd in primo luogo.

Non per niente, accanto a Minciotti, in conferenza stampa ieri c'erano David Petretti, Luca Bellacanzone, Gabriele Capotosto, Raffaele Morleschi, Umberto Della Casa, tutti d'area centrodestra, oltre a Cimarello ed Enrico Centaro, rispettivamente candidato sindaco area Pd alle precedenti comunali e consigliere d'opposizione.

Se il futuro è tutto da disegnare, per Minciotti il presente è chiaro. Da archiviare. Anzi. “Il nostro rammarico – precisa – è che abbiamo aspettato anche troppo per mandare a casa il sindaco. Adesso dobbiamo dare vita a qualcosa d'importante, non tratteremo con il Pd, vogliamo solo mettere insieme gente di buona volontà per andare avanti. Questa cosa interessa Montefiascone, non è un lavoro da segreterie provinciali”.

Le accuse a Danti, molteplici. Avere messo in un angolo il Pdl, essersi candidato a sindaco promettendo di tesserarsi con il partito e poi non averlo mai fatto, avere deciso di mettersi in lista per le Provinciali con l'Udc. Rifiutando la candidatura offerta dal Popolo della Libertà. Insomma, Danti un padre padrone che ha parlato poco e ascoltato di meno.

Non si spiega diversamente, Cimarello (Pd), come mai in quattordici tra maggioranza e opposizione, dopo dieci mesi si sono dimessi. “Non certo per ragioni legate a poltrone – sostiene – visto che ci sono pure due persone che hanno rinunciato al loro ruolo d'assessori.

Quest'amministrazione si è caratterizzata per un immobilismo spaventoso, a tal punto che il commissario non potrà che fare bene. Di fatto un commissariamento era già presente”.

Mesi vissuti pericolosamente. Sopratutto quando si è trattato di scegliere chi candidare in Provincia. “Come Pdl – ricorda l'ex presidente del consiglio Capotosto – da subito abbiamo proposto il sindaco Danti, ma lui ha tirato la cosa per le lunghe, fino a trovarci senza candidato, perché ha scelto di correre con l'Udc”.

Un merito, però, Danti lo ha avuto. “Mettere insieme 14 persone su 20 – osserva Bellacanzone – contro il suo operato. In soli dieci mesi.

E' la gente che ha chiesto di mandare a casa il sindaco. Ai cittadini, rispetto a discorsi che si fanno sul commissariamento, dico che i primi a rimetterci siamo stati noi. Io ho speso tempo e denaro per la campagna elettorale, sostenendo Danti che poi ha voltato la faccia a tutti. Il commissario non potrà fare che bene”.

Questo primo cittadino, che caratteraccio. “Si è contraddistinto – fa notare Angelo Busà – per mancanza di rispetto, assenza di rapporti interpersonali. Ha fatto recapitare le deleghe agli assessori per posta e soprattutto, non ha mantenuto la parola data. Questa è la cosa più grave”.

Aspetto rimarcato anche da Petretti. “Noi non abbiamo festeggiato in piazza la caduta di Danti – fa notare Raffaele Morleschi – è stata una scelta sofferta, in tutto questo ha perso Montefiascone e di questo chiediamo scusa. Ma è Danti la causa.

Governare non significa comandare, lo ha tradito il suo scarso spessore politico”.

Morleschi, che è stato assessore al bilancio, ha replicato alle accuse che gli sono state rivolte. Il deficit di bilancio, era stato detto giovedì nella conferenza stampa dell'ex sindaco, non era di oltre due milioni di euro, ma almeno della metà.

“Dovrebbero riflettere prima – spiega – quelle cifre sono state certificate dal revisore dei conti, persona di fiducia del sindaco e anche da una società esterna.

A Bracoloni dico di non cercare fantasmi dove non ci sono. Se per ridurre il deficit s'inseriscono residui attivi non più esigibili, non ha senso”.

Insomma, l'aria che tira sul colle falisco fa presagire che se da una parte il commissario svolgerà il suo lavoro di routine, dall'altra parte ci penserà la politica a rompere la monotonia. Fino a quando non si tornerà a votare.

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