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Chiesa cattolica - L'avvocato Marazzita annuncia che chiederà l'incriminazione di monsignor Reali per favoreggiamento
Scandalo pedofilia, il vescovo di Tarquinia nella bufera
Viterbo - 15 aprile 2010 - ore 5,30

Monsignor Gino Reali
- Scandalo pedofilia nella chiesa, l'avvocato Marazzita si scaglia contro il vescovo reggente della curia di Civitavecchia e Tarquinia Gino Reali.

"Chiederò l'incriminazione per favoreggiamento del vescovo Gino Reali per aver coperto gli abusi di don Ruggero Conti. Quando monsignor Reali verrà in aula per testimoniare nel processo per pedofilia che vede imputato don Ruggero". L'avvocato Nino Marazzita, che segue due delle sette presunte vittime dell'ex parroco del quartiere romano di Selva Candida sotto processo a Roma per pedofilia, non ha dubbi su ciò che va fatto.

"Il vescovo Reali, responsabile della diocesi di Porto di Santa Rufina, nel suo interrogatorio in fase istruttoria davanti al pm Francesco Scavo Lombardo è stato imbarazzante nelle risposte – sottolinea l'avvocato -.
Prima ha detto di non sapere nulla di quanto accadeva a Selva Candida, poi li ha definiti "pettegolezzi".

Ma la cosa più grave è che è arrivato ad allontanare dalla sua parrocchia un altro prete che si era lamentato di don Conti.

Entro qualche settimana, Reali dovrà essere interrogato in aula e io ne chiederò l'incriminazione per favoreggiamento. La pedofilia all'interno della Chiesa è un tabù. Quando i vescovi tacciono, il prete pedofilo continua a commettere crimini e il silenzio diventa una forma molto grave di complicità".

Ma quello di don Ruggero Conti non è l'unico caso di pedofilia nell'ambito del quale compare il nome del vescovo di Tarquinia.

Reali, secondo quanto riportato dal giornale spagnolo El Pais, avrebbe raccomandato con una lettera un prete accusato di abuso su quattro minori, definendolo in una lettera di accompagnamento una “brava persona”.

Secondo El Pais, il vescovo avrebbe scritto una lettera di raccomandazione per il sacerdote spagnolo José Poveda Sanchez, che è stato incriminato nel 2005 per aver abusato sessualmente di quattro bambini sotto gli 11 anni nella parrocchia di Nostra Signora di Fatima Aranova (Roma).

Il sacerdote, si legge sulle colonne di El Pais, “è stato protetto e mandato in Spagna dal vescovo Gino Reali, a capo della diocesi di Porto Santa Ruffina. Reali ha dato al sacerdote una lettera di raccomandazione per il vescovo di Getafe (Madrid), nella quale definisce il prete accusato di pedofilia come una "brava persona" che voleva tornare in Spagna "per curare la madre malata".

Secondo il vescovado di Getafe in Spagna il sacerdote accusato di pedofilia non avrebbe dato vita ad episodi di abusi: "Grazie a Dio nulla è successo".

José Poveda Sanchez, che ora ha 50 anni, è stato parroco della chiesa di Nostra Signora di Fatima in Aranova per tre anni. Prima era stato a Cerveteri e Maccarese.

“Nel 2005, alcune famiglie di Aranova – ricorda El Pais - hanno detto al sindaco che aveva abusato dei loro figli.

Il sindaco lo ha riferito al vescovo, e questo lo mandò a Getafe.

Le dichiarazioni delle vittime di Sanchez Poveda alla polizia sono agghiaccianti. Uno di loro ha detto: "Durante la visione di un film, Josè ha cominciato a toccare le mie parti intime, mi ha fatto abbassare i pantaloni, mi ha afferrato il pene e mi ha masturbato".

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