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Viterbo - Dura critica di Beno Salvatori alla luce dei risultati del congresso
Il Pd è ormai a brandelli
Viterbo - 10 dicembre 2010 - ore 18,30

Riceviamo e pubblichiamo - Tempo fa, ebbi modo di esporre a molti autorevoli membri del Pd viterbese, le mie perplessità sulla situazione nella quale si andava ad affrontare il congresso provinciale e le negative ripercussioni che ne sarebbero derivate nel caso in cui non si fosse riconosciuto al vincitore delle primarie il legittimo ruolo di segretario provinciale.

Risultato? La tanto auspicata svolta unitaria ancora una volta è stata affossata, seppellita dagli interessi di parte che sistematicamente prevalgono su tutto e tutti, a tal punto che il candidato rappresentativo del 46% dei tesserati è stato "democraticamente" messo da parte.

Credo realisticamente che con questi sistemi sarà difficile gestire il Pd. Ed, a scanso di equivoci non voglio essere annoverato tra quelli che dietro l'apparente assunzione di responsabilità non fanno altro che "arraffare" come possono.

Ai molti che tutt'ora non si sono resi conto di quello che stà accadendo nel Pd, e fra questi vi è anche Fioroni, io domando: ci siete o ci fate ?

Il raggrupparsi dei partecipanti che ho visto al congresso, con i soliti allineamenti, è stato molto indicativo. Mi ricordo che in passato lo stesso Fioroni affermava che è giusto ed opportuno contaminarsi. Oggi lo scenario che si è riprodotto al congresso è dominato dalla inamovibile logica della propria estrazione politica ostinatamente ed eslusivamente autoreferenziale. 

Nelle poltrone delle prime file sulla sinistra erano disposti tutti insieme i membri della rispettabile sinistra, nessuna faccia nuova a meno che si dica che lo sia quella di Trabacchini o di Parroncini. Seduti sulla destra invece il "meticciato" composto da ex popolari, ex socialisti, alcuni ex Pci insieme ad altri. 

Questa è la realtà nuda e cruda, ma come ho sempre ripetuto non è con le "comunelle" che si fanno nei ristoranti estivi, o in casa di qualche onorevole, che si possono risolvere i problemi del Pd, nè tantomeno quelli della gente, e mi pare che a conferma di ciò i fatti adesso parlino chiaro. E neanche con l'essere gli "utili idioti" di Togliattiana memoria, immagino che si possa assolvere il nostro compito politico.

Penso fermamente, che allo stato attuale delle cose, la via da intraprendere è quella di non condividere responsabilità non nostre, ma che sono di coloro che costantemente hanno voluto perseguire il proprio tornaconto, celando i loro intenti dietro la bandiera del Pd.

D'altronde per farsi un'idea di ciò che ci aspetta, basta guardare questi ultimi anni della storia del Pd locale, e non solo, costellata da una sequela di atti di irresponsabilità da parte di una grande fetta del gruppo dirigente che, sotto la sapiente regia dei loro "occulti" protettori, ha ridotto questo partito ad un cumulo di macerie.

Beno Salvatori


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