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Arsenico nell'acqua, niente più deroghe
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Riceviamo e pubblichiamo -
La Federazione italiana dei medici di medicina generale - Fimmg di Viterbo chiede che venga rispettata la decisione della Commissione europea espressa nel documento n. C (2010)7605 del 28 ottobre 2010.
Con questo documento la Commissione europea ha infatti respinto la richiesta dell’Italia per un ulteriore periodo di deroga a quanto disposto dal decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001 relativamente alla presenza di arsenico nelle acque destinate a consumo umano.
Questo decreto legislativo, modificato e integrato con successivo decreto legislativo 27/02, disciplina la qualità delle acque potabili destinate al consumo umano garantendone la salubrità e la pulizia e in recepimento della direttiva europea 98/83/CE, dal dicembre 2003, e ha abbassato il limite previsto per l’arsenico nelle acque potabili da 50 a 10 g/l (microgrammi/litro), proprio in considerazione della sua cancerogenicità e dell’evidente rischio per la salute umana.
L’arsenico infatti è un metalloide classificato dall’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (Iarc) come elemento cancerogeno certo di classe 1 e viene posto in diretta correlazione con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute. Sempre più segnalazioni inoltre lo correlano anche ai tumori del fegato e del colon.
L’assunzione cronica di arsenico, soprattutto attraverso acqua contaminata, è indicata, inoltre, da una cospicua e rilevante documentazione scientifica anche quale responsabile di patologie cardiovascolari, neurologiche, diabete di tipo 2, lesioni cutanee, disturbi respiratori, disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.
La Federazione generale dei medici di medicina generale - Fimmg di Viterbo, nel giudicare estremamente grave e rischioso per la salute pubblica qualsiasi ulteriore richiesta di deroga a quanto prescritto dal decreto legislativo 31/2001 e disposto dall’Unione europea, chiede alle competenti istituzioni che:
a) si faccia divieto di uso per consumo umano di acqua contenente arsenico e si provveda laddove occorra a forme alternative di approvvigionamento di acqua potabile per la popolazione, in particolare per i neonati, i bambini, i malati e le donne in gravidanza, e le industrie alimentari;
b) si dia la più ampia e diffusa informazione agli operatori sanitari e alla popolazione in merito a questa situazione;
c) si adottino immediatamente tutti i provvedimenti necessari a dearsenificare l'acqua destinata a consumo umano.
Luciano Sordini
Segretario provinciale Fimmg