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Operazione Ferento - Erano stati sequestrati dai carabinieri in un'operazione antidroga
Reperti archeologici consegnati al museo
Viterbo - 13 dicembre 2010 - ore 12,15

Il capitano Raffaele Gesmundo
- Reperti archeologici sequestrati in un'operazione antidrogra consegnati al museo dai carabinieri.

I carabinieri della compagnia di Viterbo, nel corso di una cerimonia tenutasi questa mattina presso il museo nazionale etrusco del capoluogo, hanno consegnato i reperti sequestrati lo scorso 12 novembre nella frazione viterbese di Grotte Santo Stefano, rinvenuti durante un’operazione antidroga all’interno di un laboratorio di un artigiano 40enne del posto.

A termine delle indagini i carabinieri, oltre ad arrestare quattro persone per detenzione ai fini di spaccio di droga, sequestrarono unitamente allo stupefacente anche alcuni reperti di interesse archeologico che il proprietario del laboratorio, appassionato di arte etrusca, nascondeva nel suo laboratorio attendendo di piazzarli sul mercato clandestino.

La consegna dei reperti, disposta dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Viterbo, Alberto Pazienti, è avvenuta alla presenza del direttore del museo, Valeria D’Atri, che già nei giorni scorsi aveva visionato presso il comando provinciale Carabinieri di Viterbo il materiale sequestrato dai militari, ritenendo alcuni reperti meritevoli di approfondimenti diagnostici.

Tra questi, ha commentato D’Atri, congratulatasi con i carabinieri per l’attività svolta, “spicca un cratere a figure nere con rappresentazioni fantastiche, di probabile produzione etrusca, ed un particolare unguentario in pasta vitrea, di rara reperibilità nei contesti tombali, verosimilmente di produzione orientale.

Detti reperti, rinvenuti nei pressi del municipio romano di Ferento (VT), sottolineano ancora una volta  la  ricchezza del territorio viterbese, con le sue ampie ed articolate necropoli, da sempre, purtroppo, oggetto di attenzioni illecite”.

I reperti ora verranno ulteriormente studiati dagli esperti per poterne con certezza definire l’autenticità e l’origine e distinguere i pezzi autentici da quelli falsi.

Infatti è diffusa tra i tombaroli l’abitudine di raggirare i ricchi clienti del mercato nero dei reperti archeologici, proponendo loro vendite di lotti di reperti nei quali sono ricompresi, tra i pochi pezzi di valore, molti pezzi realizzati da abili falsari.


L'elenco dei reperti archeologici consegnati al Museo dai carabinieri.

1. Cratere a colonnette. Riquadri metopali campiti da figure nere: lato A figure alate, femminile e maschile, incedenti da destra verso sinistra; la figura femminile è ad ali spiegate ed indossa una lunga veste, orlata con colore bianco; lato B: due figure di eroti incedenti verso sinistra, con linee sulle ali e tenie nei capelli rese con colore bianco; corone floreali tra le figure.

2. Lekane. Teste femminili con sakkos rivolte a sinistra, intervallate da motivi a palmetta triangolare, motivo radiato sul fondo e ad onda sull’orlo del battente.

3. Balsamario configurato a testa femminile. Argilla dura, grigiastra, colore nero, e rosso. Fatto in due netà con ansa e bocchello mancanti, scheggiature varie.

4. Balsamario fusiforme. Collo troncoconico, orlo leggermente ingrossato, base piatta. Decorazione a registri su tre ordini, con motivi geometrici, punti, riquadri metopali e baccelli riquadrati.

5. Akos miniaturistico o pomello in metallo. Corpo sferico con apofisi sulla massima espansione.

6. Ansa. Attacco superiore configurato a protome d’ariete, attacco inferiore con palmetta, corpo ad esse, sfaccettato. Bronzo fuso.

7. Bronzetto. Figura maschile nuda, con braccio destro sollevato a reggere qualcosa e gamba sinistra avanzata. Scheggiatura alle braccia, privo di un piede.

8. Bronzetto. Figura maschile nuda raffigurante Eraclea, con clava inserita nella mano sestra e leontè sul braccio sinistro.

9. Bronzetto. Figura maschile nuda, con braccio destro sollevato a tenere una lancia, tenia sui capelli.

10. Fibula. Arco serpeggiante con globetti piriformi me linee incise, lunga staffa con globetto piriforme terminale. Bronzo fuso e laminato.

Più altri 11 reperti in corso di valutazione autenticità.


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