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Viterbo - Arci - Il 16 dicembre la proizione del film
In scena "Di me che ne sai"
Viterbo - 13 dicembre 2010 - ore 17,30

- Il 16 Dicembre alle ore 21, presso il Cinema Trieste, si chiude la rassegna di Cinema del Reale "L'Italia che non si vede", organizzata a livello nazionale dall'Ucca (Unione dei circoli cinematografici Arci) e a livello provinciale da Arci Viterbo e Aucs (Associazione Universitaria per la Cooperazione e lo Sviluppo) per promuovere il cinema del reale che non trova spazio nelle sale cinematografiche italiane.

L’ultimo appuntamento, realizzato all’interno del progetto Presente imperfetto, scene, parole e immagini dal mondo contemporaneo, prevede la proiezione del film Di me cosa ne sai, film che si incentra sulla crisi e il declino progressivo del grande cinema italiano. Partecipa Valerio Jalongo, regista e protagonista del movimento Centoautori, che da sempre difende la qualità e le capacità della produzione filmica nazionale.

Il regista parteciperà anche ad un incontro previsto lo stesso 16 dicembre a Beni Culturali, nel quale si affronterà il tema del declino della promozione di politiche culturali in Italia.

"Di me cosa ne sai" comincia come un'inchiesta su uno dei tanti misteri degli anni Settanta. Ma a differenza di altri misteri italiani senza soluzione, qui non ci sono cadaveri, né stragi. C'è però l'improvviso, rapidissimo declino di un cinema che per trent'anni ha dominato le scene internazionali. Com'è potuto succedere? Chi o che cosa ha ucciso il grande cinema italiano?

Questa domanda ci guida in un percorso ricco di testimonianze preziose e di riflessioni originali: da Mario Monicelli a Wim Wenders, da Dino De Laurentiis ad Andreotti, Ken Loach e molti registi italiani. Tra interviste, materiali d’archivio e spezzoni di celebri film, l'indagine comincia col ripercorrere a ritroso le fortune del nostro cinema individuando negli anni Settanta il punto di svolta per una cinematografia che, dal Neorealismo in poi, aveva ottenuto non solo riconoscimenti e prestigio internazionali, ma anche ottimi riscontri commerciali sia in Patria che all’estero.

In mezzo a tanta desolazione emergono figure quasi eroiche, come l’intrepido gestore dello storico cinema Mexico di Milano che ha tenuto in programmazione per mesi “Il vento fa il suo giro” di Giorgio Diritti, o l’anziano proiezionista ambulante calabrese, o ancora il collezionista lucano che negli anni ha raccolto in un vecchio fienile migliaia di preziose pellicole. Tra i tanti pezzi del puzzle che compongono il delitto perfetto perpetrato ai danni del cinema italiano, il film di Jalongo ci ricorda anche un episodio quasi dimenticato: la battaglia legale sulle interruzioni pubblicitarie dei film trasmessi in televisione, che vide contrapporsi alcuni registi, tra cui proprio Fellini, ai canali televisivi di proprietà dell’attuale Presidente del Consiglio.

16 Dicembre, ore 21 Cinema Trieste
Proiezione del film Di me cosa ne sai. Partecipa il regista Valerio Jalongo
Ingresso 4 euro, ridotto tessera arci e studenti universitari 2,50
Per info: arciviterbo.blogspot.com
culturavt@arci.it


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